“Stupro legittimo”: Akin si scusa ma non molla candidatura

di Redazione

Todd Akin WASHINGTON. Dopo la gaffe sull’aborto Todd Akin non molla. Il controverso leader anti-abortista del Missouri conferma la sua candidatura al Senato, …

… malgrado tutto il partito repubblicano gli abbia chiesto sino all’ultimo di farsi da parte, dopo le sue disastrose frasi sullo “stupro legittimo” per le quali Akin si è limitato a scusarsi in un messaggio. E mette in grave imbarazzo la leadership il candidato repubblicano alla Casa Bianca Mitt Romney. Nel corso della giornata di martedì si erano moltiplicati gli appelli a dimettersi. I vertici del partito lo hanno preso per il collo arrivando a tagliargli anche i fondi e cancellando i 10 milioni di dollari in finanziamenti elettorali già promessi.

Romney s’è speso in extremis per cercare di convincerlo a lasciare libero il campo per evitare imbarazzo nei confronti del voto femminile. Ma non c’è stato nulla da fare. Alle 6 del pomeriggio, mezzanotte in Italia, scadeva il termine entro il quale Akin, dimettendosi, avrebbe potuto far subentrare un altro candidato. “Sono il candidato della gente contro la volontà del grande partito”, ha detto Akin alla radio quasi orgoglioso. “Se può candidarsi Romney, allora posso farlo anche io”, ha aggiunto poi, con toni quasi di sfida, sancendo la frattura. A questo punto, l’unica mossa che rimane al partito repubblicano, è fare ricorso al giudice e tentare di cancellare la sua candidatura. Ma l’esito della causa si avrà solo il 25 settembre.

La vicenda conferma le difficoltà del partito repubblicano emerse già durante le primarie, quando Romney, elegante miliardario mormone del New England, venne sonoramente sconfitto in ampie zone del Paese, nel sud come nel West. Compreso il Missouri, lo stato di Akin, dove l’ultra-conservatore Rick Santorum fece il pieno. E non è un caso che per inseguire questo elettorato, vicino ai Tea Party antitasse e poco propenso alle mediazioni, Romney abbia scelto come vice Paul Ryan, il giovane deputato del Wisconsin, amatissimo dai fan dello “small government” e della famiglia tradizionale.

Così, se da una parte il partito repubblicano sconfessa Akin, dall’altra approva nelle stesse ora una piattaforma per l’imminente Convention che di fatto sposa il nocciolo della sua linea. il programma del raduno che dal 27 al 30 agosto ufficializzerà la nomination del ticket Romney-Ryan prevede infatti un emendamento costituzionale che mette al bando di ogni interruzione volontaria della gravidanza, senza eccezione alcuna. Ovvero, si boccia l’aborto anche se il concepito è la conseguenza di uno stupro, malgrado lo scandalo seguito alle parole di Akin sullo “stupro legittimo”.

Un’altra marcia indietro da parte di Romney, che in passato aveva detto di essere d’accordo con l’aborto solo in caso di violenza sessuale. E’ il dilemma dell’ex governatore del Massachussets, che se decide di inseguire il voto più conservatore si aliena i voti delle donne indipendenti. Così come le posizione intransigenti della setssa piattaforma di Tampa sull’immigrazione allontanano i “latinos”.

Nonostante le difficoltà di Romney, quella verso la Casa Bianca resta comunque una corsa ravvicinata. secondo un sondaggio un sondaggio di Wall Street Journal/Nbc, il presidente Barack Obama è solo in lieve vantaggio con il 48% delle preferenze sul candidato repubblicano.

Il sondaggio, condotto fra il 16 e il 20 agosto, quindi dopo la candidatura alla vicepresidenza di Ryan, mostra come Romney continui a non riscuotere consensi forte fra i repubblicani più conservatori. Ma Obama continua a ottenere valutazioni basse sulla gestione dell’economia.

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