Nuova faida di Scampia, Cesaro: “Intervenga il Viminale”

di Redazione

Luigi CesaroNAPOLI. Si inserisce molto probabilmente nella guerra per lo spaccio di droga e il controllo del territorio del quartiere napoletano di Scampia l’omicidio di Gennaro Ricci,36 anni, ammazzato martedì pomeriggio dai sicari giunti a bordo di un’auto di grossa cilindrata.

L’uomo è stato colpito e poi finito con un colpo di testa alla nuca mentre cercava una disperata quanto inutile fuga. Due le persone ferite non gravemente nello stesso agguato, Vincenzo Lasorte di 25 anni e Salvatore Piedimonte, di 21. Non è ancora chiaro per quale motivo si trovassero in zona. Scenario del fatto nel quartiere a nord di Napoli viale della Resistenza, in particolare la zona della Vele Celeste, nella quale le diverse anime dei clan della camorra della zona si contendono il business del traffico degli stupefacenti.

Dopo la sanguinosa contrapposizione tra i Di Lauro e gli scissionisti sono emersi nuovi protagonisti, tra i quali anche i cosiddetti ‘girati’, un gruppo, prima inquadrato negli Scissionisti, che intende gestire in proprio il business degli stupefacenti. Ricci era ritenuto capo di una piazza di spaccio.

La guerra di camorra proprio tra i ‘Vanella Grassi’, associatisi in un cartello del quale fanno parte anche i Di Lauro e il fronte formato dagli Abete-Notturno-Abbinante-Aprea o quella di uno scontro interno alla cosca sono tra le ipotesi al vaglio degli investigatori che vagliano tutte le piste compresa anche quella di una ‘invasionè di territorio in una zona dove le diverse aree di potere sono molto ben delimitate.

L’esecuzione mortale di martedì appare comunque strettamente collegata anche al plateale omicidio di Gaetano Marino, soprannominato ‘moncherinò a causa della mutilazione delle mani, avvenuto sulla spiaggia di Terracina il 23 agosto scorso.

Il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro dice: “Quando un malato ha il cancro, non si può andare per il sottile, altrimenti si rischia la metastasi. A Scampia esistono emergenze di ordine pubblico che devono essere affrontate con assoluta tempestività,e se necessario, anche con misure eccezionali”. “È inutile nascondersi dietro un dito – ha continuato Cesaro – Questa zona si è trasformata da tempo in un centro all’ingrosso internazionale della droga, dove agiscono anche bande multietniche che si affrontano per assicurarsi fette sempre più consistenti del mercato degli stupefacenti. Non bastano i presidi ordinari di pubblica sicurezza, ed anche la presenza saltuaria dell’esercito risulterebbe un palliativo temporaneo. Serve una strategia complessa che preveda l’impiego di forze speciali in grado di affondare il bisturi sul territorio. Chiedo perciò al ministro Cancellieri di venire a Napoli a presiedere un comitato d’ordine pubblico che valuti l’opportunità di adottare misure di questo tipo”.

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