NAPOLI. Carmelo Pintabona, esponente dellMpa e presidente della Federazione associazioni siciliane in Sud America (Fesisur), chiese per conto di Valter Lavitola a Berlusconi cinque milioni di euro, …
… con la minaccia di rivelare ai pm, in caso contrario, circostanze di fatto penalmente rilevanti e pregiudizievoli per la sua posizione giuridica e per la sua immagine pubblica. E laccusa che oggi ha portato in carcere lo stesso Pintabona e che ha visto emettere una nuova ordinanza di custodia nei confronti di Lavitola, già detenuto per linchiesta sui finanziamenti alleditoria. Secondo quanto emerso dalle indagini, lex direttore de LAvanti! Lavitola, allepoca latitante in America Latina, avrebbe chiesto a Carmelo Pintabona di rivolgersi allallora premier Silvio Berlusconi per ricevere una somma di danaro. la circostanza fu rivelata dallo stesso Lavitola durante un interrogatorio nel carcere di Poggioreale il 25 aprile scorso.
Linchiesta è condotta dai pm di Napoli Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock (che oggi si sono recati a Palermo per una riunione con il procuratore aggiunto Antonio Ingroia), coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Greco.
Oltre a Lavitola e a Pintabona arrestato a Palermo dalla Gdf di Napoli è indagato Francesco Altomare, per il quale il gip Pietro Carola non ha però accolto la richiesta di arresto. Oltre che di estorsione nei confronti di Berlusconi, i tre sono accusati di intestazione fittizia di beni e di favoreggiamento nei confronti del giornalista: lo avrebbero infatti aiutato a rimanere latitante, mettendogli a disposizione una somma pari a 100.000 euro e un computer grazie al quale, tramite Skype, Lavitola aveva la possibilità di comunicare con lItalia. Pintabona e Altomare, inoltre, secondo laccusa facevano da trait dunion tra Lavitola e lon, Berlusconi, con il compito specifico di chiedere allo stesso Berlusconi, per suo conto, una somma pari a 5 milioni di euro. Gli indagati avrebbero minacciato Berlusconi anche di tenere condotte processuali non in linea con gli interessi dello stesso, nonché lulteriore disvelamento di (ulteriori) fatti penalmente rilevanti.
Da sfondo cé il caso escort-Tarantini: in una lettera, agli atti dellinchiesta, Lavitola sottopone a Berlusconi quella che egli ritiene una adeguata esposizione della vicenda processuale e lo invita ad apportare eventuali variazioni alla versione da fornire ai magistrati che indagano sul caso delle ragazze portate alle feste del Cavaliere. Lo stesso Lavitola rivelò ai pm di Napoli, durante un interrogatorio il 25 aprile scorso a Poggioreale, di aver chiesto soldi a Berlusconi tramite Carmelo Pintabona, presidente della Fesisur, la Federazione delle associazioni siciliane in Sud America ed esponente dellMpa, il Movimento per lAutonomia fondato da Raffaele Lombardo. Lex direttore dellAvanti riferì di essersi trovato in gravi difficoltà economiche durante la latitanza e di essersi confidato con Pintabona un giorno in cui si erano incontrati per discutere di commercio del pesce, settore nel quale entrambi sono in affari: Io gli dissi: vedi se tu riesci a contattare a Berlusconi per conto mio e digli che sono nella cacca .
Agli atti anche una dichiarazione della sorella di Lavitola, Maria, secondo la quale durante la latitanza lex direttore de LAvanti! avrebbe inviato a Silvio Berlusconi una mail o un fax in cui, mostrando un biglietto aereo per lItalia, avrebbe scritto la frase: torno e ti spacco il culo.