Biblioteca Studi Filosofici: istituzioni locali offrono spazi e fondi

di Redazione

 NAPOLI. C’è la gara a chi offre di più per aiutare la biblioteca dell’Istituto italiano per gli studi filosofici a restare aperta.

Sfrattata dalla sua tradizionale collocazione, palazzo Serra di Cassano in via Monte di dio a Napoli, l’imponente collezione allestita in 36 anni dall’avvocato Gerardo Marotta rischia di finire stipata negli scatoloni in un deposito di Casoria. Dopo il duro atto d’accusa del direttore dell’istituto nei confronti della classe dirigente locale, si è scatenata una sorta di asta per non far morire il presidio culturale, a cui il Governo ha deciso di tagliare le gambe non versando più i fondi necessari per proseguire l’attività.

Tra i primi a tendere la mano a Marotta è stato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che per ospitare i trecentomila volumi storici presenti nella biblioteca ha proposto palazzo Fuga, la sede dell’Albergo dei Poveri in Piazza Carlo III dove ci sarebbe la possibilità anche di creare spazi per l’attività didattica e di ricerca dell’Istituto. E’ disposta invece a versare soldi la camera di commercio che, per bocca del suo presidente, Maurizio Maddaloni, ha dato il placet per dare un contributo al fine di far proseguire le attività degli Studi filosofici. Anche il sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, ha offerto il Castello Baronale per ospitare i 300volumi sfrattati.

Nel j’accuse dell’avvocato Marotta critiche sono state indirizzate in particolare all’attuale giunta regionale, rea di non aver dato seguito a un progetto di creazione di una biblioteca pubblica avviato dalle precedenti amministrazioni. Alle critiche hanno replicato gli assessori regionali alla Cultura e al Demanio, convinti che la Regione ha fatto la propria parte.

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