Pd: “Del Prete dice no ad Abbate, che si fa garante di posti nel direttivo”

di Redazione

Elpidio Del PreteSANT’ARPINO. Si è tenuto a Caserta, su iniziativa del segretario Dario Abbate, un incontro tra lo stesso e il capogruppo consiliare del Partito Democratico, Elpidio Del Prete, per affrontare la “bizzarra” questione del “tesseramento2011-Congresso territoriale” del comune di Sant’Arpino.

L’incontro, franco e chiaro, non ha prodotto alcun risultato se non la proposta del Segretario di un’ unità del Partito garantita, attraverso l’impegno del Segretario, dalla presenza dei “democratici storici”nel direttivo del Circolo. Naturale e logica la risposta di Elpidio Del Prete: un no secco e la riaffermazione di un confronto politico che recuperi legalità, chiarezza e democrazia, ripristini il rispetto delle regole e soprattutto la coerenza dello stare insieme, sconfessando quanti utilizzando il Partito denigrano lo stesso Partito.

“Noi – ha detto Del Prete – siamo disponibile ad un accordo politico non ad una spartizione di incarichi. Stiamo facendo una battaglia di principio e siamo certi che alla fine non potrà che emergere tutta la verità. Per questo vogliamo ancora una volta ribadire al Segretario provinciale la nostra volontà a costruire insieme un Partito forte ed unito. Ma ciò richiede che Dario Abbate, in coerenza con i suoi trascorsi impegni politici e nel ricordo di battaglie trasparenti e democratiche, riveda alcune scelte e alleanze, che nulla hanno a che vedere con il suo nobile passato politico”.

Come si può osservare il “nucleo storico” del Pd santarpinese fa una forte denuncia di un certo malcostume politico, che ha prodotto nel Comune atellano il golpe del tesseramento 2011 e l’apertura di un Circolo territoriale “fantasma” appaltato a due “transfughi”, ambiguamente tesserati del Pd, ma da quattro anni e mezzo in una giunta di centrodestra, di cui il Pd ufficiale e storico è all’opposizione.

Sulla questione del caso S.Arpino, ci sono state nelle settimane scorse anche prese di posizioni dell’onorevole Stefano Graziano, dell’avvocato Carlo Marino, presidente della Commissione garanzia per il tesseramento, di Franco De Michele, che avevano sottolineato le numerose incongruità del caso S.Arpino, sostenendo che di fronte al persistere di un tale atteggiamento statutariamente incomprensibile e che rappresenta una “questione di democrazia” e di rispetto delle regole, diventa molto difficile poter accoglier l’appello all’unità nel Partito e, quindi, non resterebbe che confermare l’opposizione ad una dirigenza arroccata nella difesa degli interessi della sola maggioranza congressuale.

“Ed è ancora più chiaro, rincara Del Prete, che noi per una questione di principio nella difesa delle prerogative della Democrazia, dell’imparzialità e del rispetto dello Statuto, svilupperemo ogni possibile azione democratica e legittima iniziativa in tutte le sedi per veder riconosciuto un nostro diritto sacrosanto: dall’ampliamento della denuncia penale, con conseguente richiesta del risarcimento, sul piano personale, per danni, alla diffida a non tenere il Congresso illegittimo e a ripristinare la situazione quo ante esistente a S.Arpino. Dispiace, conclude Elpidio Del Prete, nel dover constatare che per vederci riconosciuto un giusto diritto politico, siamo costretti a ricorrere in sede giudiziaria per la cecità e l’arroganza di presunti democratici”.

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