Tudisco: “Commissione di Accesso per bloccare Partito del Cemento?”

di Redazione

Mario TudiscoSANTA MARIA CV. Il terremoto giudiziario che ha colpito Palazzo Lucarelli con dodici avvisi di garanzia, potrebbe avere, a stretto giro, ulteriori conseguenze in quanto l’amministrazione comunale in carica non ha voluto,

… o non ha potuto, segnare una effettiva discontinuità sia con il passato remoto sia con il passato prossimo. Alcuni, infatti, dei protagonisti del sacco dell’Antica Capua sono ancora in circolazione, seppur sotto mentite spoglie. Anzi, addirittura qualcuno degli “ avvisati “ può oggi come oggi vantare un rapporto parentale con la fascia tricolore; mentre altri nonostante l’esodo nella Città Capoluogo di Provincia hanno continuato a tessere le file dell’urbanistica e dell’edilizia sammaritana tramite qualche collaudato rapporto di lavoro, oppure tramite una staffetta virtuale con chi già all’ombra della Reggia si era segnalato per un numero imprecisato di possibili speculazioni e, allo stesso tempo, per una condanna ad un anno in primo grado. L’ideale, quindi, per il “ Partito del Cemento “ che è una associazione trasversale in grado di fare il bello o il brutto tempo a secondo dei casi oppure della entità delle mazzette.
In questo quadro desolante, poi, a ragione si possono inserire, almeno, altri due casi inquietanti: le approvazioni delle ormai famose Conferenze dei servizi ( in cui sono coinvolti il fratello del Primo cittadino e la famiglia di un consigliere comunale “ apparentemente “ di opposizione ) e la “ testardaggine “ del Sindaco Di Muro nel non volere revocare l’appalto – parcheggi alla Icaro che ha sempre avuto un rapporto privilegiato con il partito socialista del consigliere Leone e con il redivivo Comandante dei vigili De Rosa.
E’ molto strana questa cocciutaggine del Sindaco, quando, invece, a Napoli e in alcune Città di Terra di lavoro subito si sono sbarazzati del Consorzio che fa capo a Gabriele Capitelli. E come se non bastasse, va registrato uno scarso ricorso alla “Stazione appaltante “ della Prefettura di Caserta, basti pensare alla questione Beghelli per un importo di un miliardo di vecchie lire…
Qualche altro esempio? Il costosissimo fitto per allocare il Tribunale in località Grattapulci; le numerose licenze edilizie anche a Sant’Andrea, la mega speculazione edilizia – commerciale dell’ex Tabacchificio ( laddove durante i lavori oltre ad una disgrazia si accertò la infiltrazione camorristica che produsse anche un arresto e un sequestro di beni ). Inoltre, sine dubio, anche l’Interrogazione Parlamentare dell’Onorevole Corsini avrà ulteriori effetti anche in considerazione che fra i dodici avvisi di garanzia c’è ne uno che riguarda un funzionario della Soprintendenza…
Ciò premesso, non sarebbe una grande sorpresa se a Palazzo Lucarelli il Prefetto – sollecitato dal Ministro dell’ Interno – si decidesse a inviare una Commissione di Accesso!
Mario Tudisco, presidente Associazione Catabulum
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