Pd: “Maggioranza amministrativamente analfabeta”

di Redazione

 ORTA DI ATELLA. Se noi siamo dilettanti (e potrebbe anche essere secondo una logica affaristico/imprenditoriale che ha portato alla distruzione sociale, culturale, economica ed ambientale del territorio ortese), …

… sotto il profilo amministrativo, però, possiamo tranquillamente affermare, senza sorti di smentita, che tali “servi sciocchi” che continuano a credere nelle favole del loro “referente”, dovrebbero ritornare alle materne perché alle elementari non li accetterebbero.

Non avevamo dubbi sul fatto che disertassero il consiglio comunale anche perché non hanno mai mostrato le qualità per reggere il confronto sulle tematiche che interessano realmente la popolazione Ortese. Almeno, però, mostrassero la bontà di leggersi le carte per evitare le sistematiche magre figure che imbarazzano non tanto loro (ormai abituati!) ma l’intera cittadinanza, ridicolizzata dall’incapacità di amministratori inadeguati, incompetenti e, per giunta, anche presuntuosi.

Con la richiesta protocollata in data 08 giugno 2012, al n. 9551 (in modo che chiunque volesse leggerla ne può chiedere una copia) abbiamo chiesto di aprire una “discussione” su quelle che potrebbero essere le linee guida di un bilancio di previsione il quale è una sorta di documento programmatico dell’amministrazione comunale che interessa tutti i settori della vita pubblica. Ci rendiamo, però, conto che ciò che rientra nelle normali regole democratiche di tutti i comuni d’Italia non vale per Orta di Atella, dove del bilancio di previsione nessuno deve discutere, neanche l’assessore al ramo al quale, sistematicamente, preparano la solita stantia relazione. Figuriamoci se ne potessero discutere con i consiglieri di minoranza!

Fra l’altro, con la nostra richiesta (inviata al Presidente del Consiglio comunale ed al Segretario generale), chiedevamo la collaborazione (istituzionale) degli uffici comunali competenti per la preparazione degli atti necessari (pochissimi). Gli “omissivi”, quindi, non siamo certamente noi!

L’occasione sarebbe stata utile anche per una verifica programmatica (cosa, fra l’altro, prevista anche dalla legge) e per una rimodulazione delle commissioni consiliari di garanzia anche alla luce dei nuovi assetti istituzionali.

Ma, soprattutto, in questo consiglio comunale dovevano essere discusse una serie di interrogazioni circa la tariffa Tarsu, la mancata elargizione dei contributi per le Borse di studio, la mancata elargizione dei contributi fitti 2006. Altre interrogazioni riguardavano l’annosa questione del reddito minimo d’inserimento ed i 4 milioni e mezzo di debiti fuori bilancio. Questioni, queste da noi sollevate, che interessano da vicino i cittadini ma che per loro, ormai accecati ed interessati solo ed esclusivamente alle tematiche urbanistiche, rappresentano, come affermano gli stessi, “aria fritta”.

I cittadini tutti (inclusi gli “adepti”!), però, hanno ormai compreso bene come stanno le cose anche perché il “mito” si sta man mano dissolvendo e tutta la loro “prosopopea” ad essere i più bravi e gli unici a poter amministrare le sorti della nostra cittadina si è sbriciolata in questi due anni di “latitanza” assoluta.

Evitate le “barzellette”. Sforzatevi in un rigurgito di dignità: dimettetevi!
Gruppo Consiliare del Partito Democratico
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