Siria, fermati due italiani a Damasco

di Redazione

 DAMASCO. Due italiani che lavorano per un’impresa subappaltatrice dell’Ansaldo, che opera in Siria, sono stati fermati mentre tentavano di lasciare il Paese.

L’episodio è avvenuto martedì scorso. I due erano diretti all’aeroporto di Damasco in una colonna di auto che portava altri italiani. La loro auto sarebbe stata fermata da uomini armati, mentre le altre hanno raggiunto l’aeroporto.

La Farnesina “segue da vicino e sin dall’inizio la vicenda poco chiara” dei due italiani, fermati in circostanze “ancora da definire”, e riferisce di essere”in contatto con i familiari e con l’impresa” per cui lavorano i due, e di aver “attivato tutti i canali diplomaticie l’ambasciata di Beirut”.

Intanto, continuano gli scontri ad Aleppo, la seconda città della Siria, tra ribelli ed esercito, mentre resta alta la tensione a Damasco. I combattimenti ad Aleppo sono concentrati, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti dell’Uomo, nel quartiere di Salaheddine. Secondo i Comitati locali di coordinamento, un’organizzazione dell’opposizione, si sta verificando “un esodo di abitanti del quartiere che temono bombardamenti del regime ed un’offensiva” contro quest’area nel centro della capitale economica del paese.

A Damasco, dove la situazione resta molto tesa, il traffico è fluido e durante la notte nel centro non si sono sentiti i rumori di bombardamenti. Secondo l’Osservatorio, però, due quartieri alla periferia sud, Qadam e Assali, sono stati durante la notte sotto le bombe dell’esercito. In risposta alla “battaglia di liberazione” di Damasco l’esercito ha lanciato una controffensiva che gli ha permesso di riprendere il controllo del quartiere di Midane dopo violenti combattimenti, penetrando nei quartieri di Jobar (est) et di Kafar Susse (sud-ovest).

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