No Tav, scontri in Valsusa: ferito capo della Digos

di Redazione

 TORINO. Un’altranotte di violenti tafferugli davanti al cantiere della Tav a Chiomonte (Torino), dove sabato sera, intorno alle 22, è rimasto ferito anche il capo della Digos di Torino, Giuseppe Petronzi, colpito da una bomba carta e ricoverato in ospedale.

L’ordigno lo ha colpito agli arti inferiori bruciandogli i pantaloni e procurandogli bruciature. Le sue condizioni non sono gravi. Ferito anche un agente della polizia stradale. Secondo una prima stima, pare abbiano partecipato alla manifestazione della scorsa notte 650 persone, cento dei quali giovani del luogo. Non risulta per il momento siano stati fatti dei fermi, ma le indagini sono in corso e si stanno visionando le riprese delle telecamere e delle immagini per le identificazioni dei responsabili.

L’ennesimo “attacco” alle reti, con grosse cesoie per tagliare le recinzioni, che anche questa volta hanno resistito, è iniziato intorno alle 22. Vi hanno partecipato alcune centinaia di attivisti, buona parte dei quali partiti poco prima delle 21 dal vicino campeggio no tav in regione Gravella. La maggior parte degli antagonisti erano travisati e molti avevano anche maschere antigas e scudi di protezione in lamiera: il consueto armamentario no tav per poter affrontare lo scontro con la polizia. In coda al corteo si è formato un gruppo compatto di almeno 60 antagonisti, tutti vestiti di nero, incappucciati e muniti di scudi di plexiglas. Altri contestatori hanno poi raggiunto i compagni da Giaglione.

Le forze dell’ordine hanno subito rafforzato i servizi a protezione del cantiere e delle maestranze e ricorso all’uso di idranti e lacrimogeni per tenere il più lontano possibile i contestatori, che hanno in più occasioni lanciato pietre e bombe carta, una dei quali ha anche colpito Petronzi. Una situazione durata circa due ore quando, poco dopo la mezzanotte, buona parte dei partecipanti all’aggressione hanno fatto ritorno al campeggio mentre però un gruppetto ha continuato ad essere presente in alcune zone davanti alle reti.

Proprio mentre stava riaprendo l’autostrada Bardonecchia-Torino chiusa per le pietre lanciate nei tafferugli e la maggior parte dei manifestanti stava defluendo, c’è stato un nuovo attacco, questa volta contro gli operai del cantiere che stavano ripristinando la torre faro danneggiata negli scontri.

Le forze di polizia hanno fatto ricorso all’uso degli idranti per tenere lontani i no tav e permettere agli operai di terminare il loro lavoro. Ci sono poi stati ancora dei lanci di pietra da parte di un altro gruppo di manifestanti nella parte bassa del cantiere, nella zona della centrale idroelettrica.

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