Imu, stangata su case in affitto

di Redazione

 ROMA. Stangata Imu sul pagamento del saldo della tassa per le case date in affitto. I proprietari arriveranno a pagare fino all’80% in più rispetto all’acconto pagato a giugno.

Sono i dati elaborati da Confedilizia e riportati oggi dal Corriere della Sera. La Confederazione, che nel recente passato aveva calcolato l’impatto dell’Imu sulle case affittate rispetto all’Ici, evidenziando aumenti fino al 2.330%, ha ora verificato che tra la prima rata, quella pagata a giugno sulle aliquote base, e quella di dicembre, che si pagherà invece sulle aliquote ritoccate al rialzo dai comuni. “L’effetto per le locazioni è fortemente scoraggiante. – afferma Giorgio Spaziani Testa – C’è il rischio che le case rimangano sfitte”.

La stangata maggiore sarà nelle citta come Roma, Napoli e Perugia dove per la seconda rata si applicherà l’aliquota del 10,6 per mille, rispetto al 7,6 per mille dell’aliquota decisa dallo Stato. L’aumento in questo caso sarà del 79%.

A Roma se la prima rata è stata di 503 euro, la seconda sarà di 900 euro. Va meglio a Milano dove l’aumento per chi ha affittato a canone liberò sarà del 53% tra la prima e la seconda rata (con aliquota al 9,6 per mille).

Ma se la casa è affittata a canone concordato, cioè in base a criteri fissati dagli accordi territoriali fatti tra le associazioni degli inquilini e quelle della proprietà edilizia, l’aliquota scende al 6,5%: a conti fattii ci sarà tra la prima rata e il saldo un calo del 29%.

Analogo è il discorso a Torino e Trieste: aumenta l’aliquota degli appartamenti dati a canone libero (con un effetto di aumento tra prima e seconda rata che è rispettivamente del 79% e del 55%) mentre cala per gli immobili dati a canone concordato (rispettivamente -49 e -29%).

A metà strada città come Genova, Venezia, Firenze e Bologna: per i canoni concordati l’aliquota è rimasta ferma al 7,6% e quindi non ci sarà aggravio tra l’acconto di giugno e il saldo di dicembre. Diverso è il discorso per il canone libero: l’aumento sarà del 79% a Venezia, Genova e Bologna mentre sarà del 60% a Firenze.

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