Il Gip ordina i sigilli all’Ilva e l’arresto per Riva

di Mena Grimaldi

 TARANTO. Il gip, Patrizia Todisco, ha firmato il provvedimento di sequestro degli impianti dell’area a caldo dell’Ilva di Taranto e ha dispostogli arresti domiciliari per otto dirigenti ed ex dirigenti nell’ambito dell’inchiesta per disastro ambientale a carico dei vertici.

Il provvedimento di sequestro, senza facoltà d’uso, è previsto per i parchi minerali, le cokerie, l’area agglomerazione, l’area altiforni, le acciaierie e la gestione materiali ferrosi. Tre figure tecniche dovranno garantire il rispetto delle norme di sicurezza.

Gli arresti riguardano Emilio Riva, presidente dell’Ilva Spa fino al maggio 2010, il figlio Nicola Riva, che gli è succeduto nella carica e si è dimesso un paio di settimane fa, l’ex direttore dello stabilimento di Taranto, Luigi Capogrosso, il dirigente capo dell’area del reparto cokerie, Ivan Di Maggio, il responsabile dell’area agglomerato, Angelo Cavallo.

La misura cautelare, però riguarderebbe anche altri tre dirigenti.Intanto, non appena i carabinieri hanno notificato il provvedimento, migliaia di operai hanno lasciato il posto di lavoro e sono usciti all’esterno dello stabilimento.

Gli operai, circa settemila, hanno organizzato un corteo sulla statale 7 Appia a Taranto, all’altezza della direzione aziendale, per marciare verso il centro della città e raggiungere la Prefettura per manifestare contro il sequestro degli impianti.

“Chiederò che il provvedimento di riesame avvenga con la massima urgenza – ha detto il ministro Corrado Clini alla fine della riunione sull’Ilva, dove si è firmato un protocollo per lo stabilimento – Verrà affrontata l’emergenza per almeno 15.000 persone in seguito a iniziative della magistratura che sta procedendo al sequestro e a altre misure cautelari”.

Il governatore della Puglia, Nichi Vendola, ha già fatto sapere che la Regione Puglia si costituirà parte civile nel caso in cui si dovesse arrivare al processo.

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