Enrico Letta: “Berlusconi è una mina, con lui governo a rischio&quot

di Redazione

 ROMA. “Con le sue parole Berlusconi mette in moto una dinamica che terremota la maggioranza. Il governo si regge su un patto tra gentiluomini. Alfano si è rivelato un interlocutore affidabile e credibile. Il ritorno di Berlusconi è una mina” e “rende molto più complesso il lavoro dell’esecutivo”.

Lo sottolinea il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, in un’intervista al Corriere della Sera. “Il governo si regge su un patto politico chiaro: il Pd si è assunto la responsabilità di stare in una maggioranza con chi ci ha ridotto così, a patto che l’interlocutore non fosse Berlusconi”, ricorda Letta.

Adesso “non vorrei che si tornasse alla logica dell’antiberlusconismo e delle ammucchiate contro il Cavaliere”, prosegue Letta, che si augura “un’alleanza guidata dal segretario del Pd, con ai lati Casini e Vendola, e poi un esecutivo politico in continuità con Monti”.

Quanto alla legge elettorale, “il pericolo ora è che si blocchi tutto”, dice l’esponente democratico, secondo cui il Pd “non deve fare barricate” sulle preferenze e il premio di maggioranza al partito. “Il male assoluto – avverte – è il Porcellum. Votare con questo vorrebbe dire prolungare l’agonia della Seconda Repubblica e aprire la strada a Grillo”.

Riguardo al leader del Movimento 5 Stelle, “in termini di programma di governo ho sentito tre cose da lui: non ripagare i debiti, uscire dall’euro, non dare la cittadinanza ai bambini nati da immigrati in Italia”, dice Letta che aggiunge: “Io sono all’opposto di queste idee. Preferisco che i voti vadano al Pdl piuttosto che disperdersi verso Grillo”.

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