Prostitute in albergo: arrestati titolari del Giardino degli Dei

di Redazione

 CASTEL VOLTURNO. Gli agenti del commissario di Castel Volturno, diretti dal vicequestore Davide Della Cioppa, hanno arrestato due uomini gi Giugliano con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata allo di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

Si tratta di Antonio Maisto, 37 anni, amministratore unico della società titolare dell’albergo “Il Giardino degli Dei”, situato sulla statale Domitiana, e di Pasquale Maisto, gestore di fatto della struttura ricettiva. Altri due compartecipi al sodalizio, F.G. e M.F., impiegati nella struttura, sono stati deferiti in stato di libertà. I due sono accusati anche di omessa compilazione di schede alloggiati con l’omissione della relativa annotazione delle stesse sull’apposito registro e avendo dato ospitalità a persona priva di documenti.

A dare il via all’operazione sono state le numerosi informazioni in possesso dei poliziotti di Castel Volturno riguardanti la gestione del fenomeno delle prostitute, in particolare di nazionalità rumene, sul territorio del litorale domizio, le quali, per le loro prestazioni sessuali, avrebbero utilizzato l’albergo Giardino degli Dei. Scelta che, come ipotizzano gli investigatori in una nota, “potrebbe essere stata dettata da un accordo occulto tra gli sfruttatori rumeni di quelle prostitute e esponenti del clan dei casalesi”. Nella nota, infatti, gli inquirenti riferiscono: “Non è un caso, infatti, che i due Maisto annoverino a loro carico numerosi precedenti per associazione per delinquere di stampo camorristico, estorsione ed altro, sì da risultare a pieno titolo soggetti intranei nel contesto criminale dei ‘casalesi’. Così come non è un caso che, proprio nel 2011, la struttura alberghiera ‘Il giardino degli Dei’ ebbe ad essere già destinataria di un provvedimento dì sequestro preventivo in tema di normativa antimafia, eseguito dalla Guardia di Finanza. L’arresto dei Maisto giungeva ad epilogo di una concisa e laboriosa attività svolta d’iniziativa protrattasi per alcune settimane, nel corso della quale gli agenti del commissariato di Castel Volturno si sono avvalsi, oltre che delle tradizionali tecniche investigative quali appostamenti e pedinamenti, anche di servizi di videoregistrazione a mezzo di personale e strumentazione in dotazione di questa polizia scientifica, nel corso dei quali sono stati acquisiti utili ed inconfutabili elementi di prova a carico degli arrestati”.

Dalle indagini è emerso che il volume di denaro introitato ammonterebbe a circa 25 – 30mila euro mensili, che verrebbero del tutto incassati esentasse in quanto non risulta la benché minima dichiarazione fiscale in merito a detti guadagni.Per gli inquirenti, nel Comune di Castel Volturno “Il Giardino degli dei” è risultata essere l’unica struttura ricettiva che permetterebbe l’ingresso delle prostitute, monopolizzando di fatto la gestione del fenomeno sul territorio, in considerazione di un trattamento di favore sia per il prezzo da corrispondere per camera sia per la tutela della privacy dei clienti, ai quali non sarebbe chiesto alcun documento.

“Nel corso di una lunga serie di appostamenti e di pedinamenti, nonché a seguito delle dichiarazioni di numerose prostitute rumene e dei relativi clienti, – continuano gli investigatori – è emerso infatti che gli addetti alla reception di quella struttura avevano precise disposizioni di non registrare alcuna entrata delle prostitute in albergo, e dei loro clienti, limitandosi solo a prendere in consegna i loro documenti che poi sarebbero stati restituiti all’uscita dall’hotel. A fronte di tale servizio ‘conveniente’, cosi come confermato a verbale dalla numerose prostitute rumene, queste ultime versavano ai titolari di quell’albergo, ovvero ai loro preposti, la somma di 20 euro per ogni camera, importo da moltiplicare mediamente per 5 volte al giorno, in considerazione della media giornaliera di presenze in albergo per ogni prostituta, alla quale il cliente doveva altresì corrispondere la tariffa personale di 50 euro più 20 euro per la camera”.

L’epilogo delle indagini si aveva nella serata di martedì 24 luglio, quando, nel corso di un controllo, all’interno dell’albergo veniva trovata una delle tante prostitute più volte monitorate ed escusse, in compagnia di un cliente e, puntualmente, entrambi non registrati. Così come per gli altri occupanti delle camere, da semplici coppiette a ballerine da night, i quali non risultavano in nessun registro delle presenze dell’albergo, né dalle apposite schede alloggiati da consegnare all’autorità di polizia, come stabilisce la normativa.

Gli agenti, dopo aver arrestato i titolari, procedevano anche al sequestro penale dell’intera struttura alberghiera, delle autovetture di grossa cilindrata in uso ai due, ritenute frutto dell’attività illecita svolta, di appositi fogli cassa con annotazioni riguardanti l’incasso delle camere e le varie spese effettuate dall’addetto responsabile di turno a partire dal 1 luglio scorso.

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