Vigili urbani a giudizio: “Speranza” interroga Del Gaudio

di Redazione

 CASERTA. Una vicenda di alcuni anni fa, forse ricordata da pochi, torna alla ribalta in questi giorni. Si è infatti aperta la fase dibattimentale del processo che vede coinvolti 12 vigili urbani del Comune di Caserta, …

… perché ritenuti presunti responsabili di fatti criminosi, accaduti nell’aprile del 2006, nei confronti di persone migranti di nazionalità senegalese.

Come già raccontato in un comunicato stampa del Centro Sociale Ex Canapificio, da sempre al fianco delle popolose comunità di migranti della nostra città e della nostra provincia,si trattò di un vero e proprio “rastrellamento”, ordinato dall’allora comandante della Municipale Francesco Delvino, (rientrato poche settimane fa in Comune, dopo le note vicende giudiziarie, con nuovi incarichi nell’ambito della Progettazione Europea) con l’obiettivo di individuare un venditore ambulante senegalese il quale, per sottrarsi ad un controllo, aveva tentato qualche giorno prima di investire con la propria vettura un ufficiale dei vigili casertani.

Il blitz si concluse, peraltro, con semplici verbali di identificazione e nessuna ipotesi di reato formulata. Ora inizia il processo, per il quale l’Ex Canapificio ha già manifestato l’intenzione di costituirsi parte civile contro i Vigili Urbani, così come avvenuto nella strage di Castelvolturno, la cui sentenza di condanna ha riconosciuto l’origine razzista dell’azione stragista, in cui persero la vita sei persone innocenti di origine africana.

Il gruppo consiliare di Speranza per Caserta interroga quindi Sindaco, Assessore e Dirigente al ramo, per sapere se l’Amministrazione ha avviato, ai sensi dell’articolo 24 del Ccnl del 1995 del personale del Comparto Regioni – Autonomie Locali, i procedimenti disciplinari interni nei confronti del personale coinvolto dalle indagini, ma soprattutto la discussione di questo documento vuole essere, per i consiglieri Apperti e Naim, un’occasione per conoscere “quali azioni che l’Amministrazione intende intraprendere per garantire l’inclusione sociale dei cittadini migranti sul proprio territorio”.

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