Trivellazioni ai Campi Flegrei: “Assurdo pensare a catastrofi”

di Redazione

 NAPOLI. Assurdo pensare a catastrofi, assicurano gli scienziati in merito al via alle trivellazioni nei Campi Flegrei. Eppure la preoccupazione esiste e le polemiche non si placano.

Se sono giustificati o meni i timori dei cittadini spaventati dalle trivellazioni in atto da qualche giorno nei Campi Flegrei, lo abbiamo domandato a Marcello Martini, direttore dell’Osservatorio Vesuviano che assicura che non si stratta di alcuna perforazione chilometrica. Non esiste ancora un progetto esecutivo della trivellazione profonda, ma solo una proposta tecnico-scientifica mirata a comprendere i meccanismi dei fenomeni vulcanici come il bradisismo e la profondità della camera magmatica.

Ma la preoccupazione esiste e le polemiche non si placano. “La polemica sulle trivellazioni è stata alimentata da persone che non conoscono a fondo il progetto e da qualche collega che riporta notizie e previsioni catastrofiche, assolutamente prive di fondamento. – si affretta a precisare il Direttore dell’Osservatorio Vesuviano – È assurdo anche solo pensare che una perforazione di 500 metri, l’unica in fase realizzativa, possa causare catastrofi o comunque rischi per la popolazione. Vengono citati precedenti incidenti, come quello di Basilea o del vulcano Lusi, assolutamente fuori luogo. Nel primo caso, infatti, l’incidente fu provocato non dalla perforazione ma dall’iniezione di acqua a centinaia di atmosfere di pressione, per fratturare la roccia per lo sfruttamento della cosiddetta ‘geotermia stimolata’; nel secondo caso si era in un’area nota per la presenza di vulcani di fango, assolutamente assenti in Italia”.

E se non bastasse Martini ribadisce che: “L’Ingv, ente nazionale preposto proprio alla mitigazione dei rischi naturali, non realizzerebbe mai un’operazione senza aver valutato attentamente rischi e pericoli per la popolazione e il territorio”.

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Un’altra notizia infondata, ci tiene a precisare il fisico, di origini calabresi ma napoletano d’adozione, è che il progetto sarebbe finalizzato alla realizzazione di una centrale geotermica nell’area di Bagnoli. “Non esiste nessun progetto di questo tipo, a nostra conoscenza, sebbene la nostra ricerca potrebbe produrre indicazioni utili anche per un utilizzo futuro di tale risorsa, – fa rilevare Martini – nel caso l’Ingv metterebbe a disposizione tali informazioni agli organi competenti per le valutazioni del caso”.

“Abbiamo analizzato tutti i documenti relativi alla parte del progetto – spiega inoltre il sindaco di Napoli, Luigide Magistris – e non c’è alcun motivo di allarme ma, anzi credo, sia un fatto positivo. Non dimentichiamo che abbiamo una grande risorsa nella nostra città che è la geotermia, dalla quale si può trarre energia e tanto sviluppo sostenibile”. De Magistris assicura di seguire “con molta attenzione i dubbi e le critiche. Non sottovaluteremo nulla e non faremo nulla che abbia anche solo lo 0,01% di rischio per la popolazione. Ogni passo – sottolinea il sindaco – sarà ponderato e analizzato con tutte le strutture che hanno competenza istituzionale in questo settore”.

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