Lavezzi firma col Psg: “A Napoli anni unici e indimenticabili”

di Redazione

Ezequiel LavezziNAPOLI. “Dai tre gol al Pisa in Coppa Italia ai gol in Champions League”. E’ lo stesso Ezequiel Lavezzi, in una lettera aperta ai tifosi, a ripercorrere la sua parabola napoletana che si è chiusa ufficialmente oggi con la firma sul quadriennale che lo lega al Paris Saint Germain.

L’addio di cui tutti sapevano da mesi si è concretizzato con una foto di Lavezzi accanto al ds parigino Leonardo e circa 30 milioni di euro, compresi bonus, nelle casse del Napoli: alla fine De Laurentiis è riuscito a portare a casa in pratica la clausola rescissoria, 31 milioni, realizzando una plusvalenza non male visti i cinque milioni e mezzo versati nel 2007 agli argentini del San Lorenzo per averlo. Soldi che il patron dovrà reinvestire per tenere la squadra ad alti livelli: per sostituirlo ci sono Insigne e Vargas. I tifosi sognano Jovetic.

Ma la vendita del Pocho per i tifosi napoletani non è una mera operazione di mercato: Lavezzi ha avuto il merito di riaccendere la passione dopo i deprimenti anni postmaradoniani, quelli delle retrocessioni, del fallimento e della discesa agli inferi della serie C. Anni in cui il calcio a Napoli era quasi sparito, ma si riaccese di colpo seguendo i dribbling dell’argentino, non sempre pragmatico ma perfetto per resuscitare gli entusiasmi del San Paolo. Una passione che Lavezzi ha condiviso come scrive sul suo sito: “Sono stati cinque anni davvero unici, indimenticabili. Cinque anni che mi hanno segnato con il fuoco per tutta la vita”.

Cinque anni in cui Lavezzi ha giocato 188 partite in maglia azzurra, segnando 48 gol e facendosi conoscere sulla ribalta europea: era stato una meteora al Genoa ed era noto solo in Argentina, grazie a tre buoni campionati con il San Lorenzo. Il Pocho, insomma, ha fatto crescere il Napoli ed è cresciuto lui stesso, come ricorda oggi: “Da quei tre gol – scrive – contro il Pisa in Coppa Italia, fino ai gol in Champions League, è stata una strada che abbiamo percorso insieme, per mano. Il Napoli stava crescendo, lentamente e progressivamente, fino a diventare quello che è oggi, uno dei Club più importanti d’Europa; il Pocho stava maturando come giocatore e come uomo ed é cresciuto superando se stesso”.

E la vetrina della Champions League ha dato all’argentino il via libera verso una nuova carriera, al Paris Saint Germain, forse più ambiziosa, certamente più remunerativa (l’ingaggio dovrebbe essere vicino ai 5 milioni l’anno), insieme a una vita più tranquilla: più volte Lavezzi aveva lamentato di non poter uscire di casa per l’affetto asfissiante dei tifosi e poi c’é stato l’episodio della rapina subita dalla sua fidanzata, Yanina Screpante, derubata di un rolex nel novembre 2011 mentre era in auto con un’amica. Ma l’amore dei tifosi era forte, tanto che, ormai certi del suo addio, avevano provato rabbia, fischiandolo sonoramente nel match contro il Siena, l’ultima partita del Pocho al San Paolo. Lui, Lavezzi, ne aveva sofferto, sfogando poi la rabbia nell’esultanza per la vittoria della Coppa Italia che, scrive oggi “mi lascia almeno il conforto di sapere che qualcosa ho restituito a Napoli e ai Napoletani”.

Alla fine, sbollita l’ira, Lavezzi ai napoletani mancherà. Come Napoli a lui: “Nel calcio, come nella vita, non sai mai il destino cosa ti riserverà – conclude Lavezzi nel suo scritto – la porta di un un possibile ritorno resterà per me sempre aperta e, se non come calciatore, tornerò di nuovo per ricordare tanti momenti di felicità e gioia. Voi, amici napoletani, sarete sempre nel mio cuore. Per sempre gracias”.

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