Anziani aggrediti ad Anacapri: fermati figlia adottiva e amico

di Redazione

AnacapriNAPOLI. Una storia di eredità, che ruota intorno a un patrimonio di cinque milioni di euro, sarebbe alla base del tentato omicidio plurimo e tentata rapina ai danni di una coppia di anziani coniugi di Anacapri.

Sull’isola azzurra, lunedì scorso, la drammatica sequenza con i corpi ripetutamente martoriati dell’89enne Francesco Ruocco e della sua consorte l’83enne Bianca Vacca. Secondo i carabinieri di Torre Annunziata, il mandante sarebbe la figlia adottiva di origine vietnamite, Gaia Angela Ruocco, che avrebbe spinto un uomo, Massimo Fralone, perdutamente innamorato di lei, a tentare di uccidere gli anziani cogiuti.

Gli uomini dell’Arma hanno fermato entrambi, anche dopo aver raccolto la dichiarazione delle vittime cheoggi sono ricoverate all’ospedale “Capilupi” di Capri, che hanno avuto la forza di parlare con in comandante della stazione di Anacapri, Cristoforo Perilli.

Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata (guidati dal capitano Alessandro Amadei) e dai colleghi della Compagnia di Sorrento, (diretti dal capitano Leonardo Colasuonno) Massimo Fraleone è partito da Roma lunedì a bordo di una Smart per compiere il piano che si sarebbe dovuto concludere con l’omicidio, cosa che Fraleone credeva compiuta quando, intorno alle 14, ha lasciato la villetta dopo avere inferto i suoi colpi prima all’uomo e poi alla donna, quest’ultima ferita al collo con un paio di fendenti sferrati con una forbice.

Credendo il duplice assassinio compiuto, l’aggressore si è tolto i vestiti sporchi di sangue e si è rivestito con altri indumenti puliti portati in uno zainetto. Nello zaino ha anche riposto una forbice e un paio di coltelli usati contro la coppia, ed è tornato a Roma, dopo essere approdato a Napoli con un aliscafo. Lungo la strada del ritorno si è fermato per gettare i vestiti, chiave inglese, forbici e coltelli nel fiume Aniene.

La circostanza del tentativo di rapina finito in aggressione non aveva convinto però gli investigatori: l’abitazione era stata rovistata ma nulla mancava, neanche circa 60mila euro che la coppia teneva in parte in un armadio in parte altrove.

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