“Amici”, Gerardo Pulli live al ‘Campania’

di Emma Zampella

Gerardo PulliCASERTA. Le note della sua chitarra, fin dal primo accordo, hanno convinto Mara Maionchi, che lo ha subito voluto nella sua squadra, puntando tutto su di lui e andando contro tutti.

Ora, Gerardo Pulli, a pochi mesi dalla vittoria nella categoria “Canto” del talent show “Amici”, si gode il successo e presenta il suo album, incontrando e firmando autografi ai fan, accorsi numerosi al centro commerciale “Campania” di Marcianise, nel Casertano. L’Ep presentato, domenica 1 luglio, raccoglie i pezzi scritti prima e durante la sua esperienza al programma di Maria De Filippi. Il suo percorso nel talent show è stato abbastanza travagliato: prima le critiche di alcuni insegnanti, che lo consideravano un “non talento”, poi qualche parolina di troppo che ha creato non pochi problemi. Ma, nonostante tutto, Gerardo ha saputo uscirne tenendo in mano un trofeo che gli sta portando fortuna.

Le sue canzoni non sono altro che una riflessione sul mondo che gli sta intorno, come dimostra il testo di “Io sono ai tropici”: un pezzo che segna un momento di evasione e, allo stesso tempo, rappresenta un “grande fratello” che guarda alla realtà. E se oggi i suoi fan lo ritengono “grande poeta” e riescono a dirgli “grazie”, vuol dire che Gerardo sta facendo un buon lavoro.

Da attenti osservatori, i “Pullini” ritengono che la canzone che meglio rappresenti la sua personalità, non molto facile da comprendere, visto che, come ogni artista, non racconta mai di se stesso se non attraverso la sua musica, è “Sei”, un brano scritto in un momento particolare della sua vita.

Lui ama definire la musica come un “armadio” con tanti cassetti, di cui decidi di aprirne uno per ritornare ad un momento preciso. E quando gli si chiede: “Quale cassetto hai aperto per scrivere un testo molto profondo e amato dal pubblico?”, si limita a rispondere che “è un pezzo importante”.

L’ultimo lavoro discografico gli sta dando grande soddisfazione, anche se lui preferisce l’impatto diretto col pubblico: “Il disco è un lavoro relativo, che rimane lì: tu scrivi dei testi, scrivi la musica, le parole. Ma non sai mai chi l’ascolta come la considera. Il bello del live è che concretizza l’atto del comunicare”. E se, quando sale sul palco del ‘Campania’, la prima cosa che si sente di dire è “Non ho mai avuto un’accoglienza così calorosa”, vuol dire che Gerardo ha avuto ragione.

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