Vigili urbani, i sindacati dissotterrano l’ascia di guerra

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Nuovi orari di servizio della polizia municipale e aumenti per i dirigenti. Continua la mobilitazione sindacale al comune di Aversa dove, dopo un periodo di tregua piuttosto lungo, i rappresentanti dei duecentoquaranta impiegati comunali hanno dissotterrato l’ascia di guerra.

Il punto più controverso è quello dei nuovi turni di servizio istituiti dal dirigente del settore e comandante della polizia municipale. Quest’ultimo, infatti, anche per ottemperare alle richieste del sindaco Giuseppe Sagliocco in materia di sicurezza dei cittadini nelle serate dei fine settimana, quando la movida aversana richiama centinaia e centinaia di giovani anche da fuori provincia, ha istituito, sin dallo scorso mese di giugno, un turno dalle 18 alle 24 dal venerdì alla domenica. Una scelta che, al di là dei tecnicismi sindacali e burocratici, si è rivelata più che utile per i cittadini. L’altro turno, dettato dalla necessità di far fronte ed arginare il fenomeno del “sacchetto selvaggio”, porta in strada due pattuglie, a partire dal 4 luglio scorso, dalle 6 alle 12, con controlli continui nei luoghi topici dell’abbandono dei rifiuti. Anche questa una scelta felice tenuto conto che i risultati con contravvenzioni e sequestri non si sono fatti attendere.

Due decisioni che, però, rendono ancora più scarno un organico di appena 74 agenti di polizia municipale a fronte di un organico che ne prevede ben 108. Dopo gli scioperi e le assemblee dei giorni scorsi proprio sul tema degli orari, Ieri si è tenuta la prima seduta della Delegazione Trattante dell’amministrazione Sagliocco con la presenza dello stesso primo cittadino che, è bene ricordarlo, ha tenuto per sé la delega al personale. In quella sede, come affermato da uno dei rappresentanti sindacali presenti “si è discusso anche dell’argomento che ci stava a cuore, ossia della diatriba che si protrae da anni, ripresentandosi ogni volta che il prepotente di turno fa pressione sul nostro comandante per gestire i nostri orari come fossimo i sudditi della ferriera”.

In verità, il sindaco ha snocciolato qualche frase in politichese per, poi, andare via, passando la palla al dirigente “che già da un mese – affermano ancora i sindacalisti delle diverse sigle – ha ricominciato concertazione su concertazione, durante le quali non completando l’iter di quelle avviate, non importandosi degli inviti a non applicare i nuovi orari prima della conclusione delle stesse, ha cambiato ulteriormente l’orario di lavoro stesso, provocando ulteriori richieste di concertazione che si accavallano a quelle già avviate”.

Da parte sua, invece, il comandante ha tenuto a sottolineare che i nuovi orari sono stati applicati anche in costanza di concertazione “perché vi sono interessi pubblici indifferibili ed urgenti e della vicenda è stato avvertito il sindaco”. Risposta che non ha soddisfatto i rappresentanti sindacali che hanno inoltrat” la documentazione ai legali dei nostri organismi sindacali territoriali per avviare una nuova vertenza legale per comportamento antisindacale.

Altra decisione che ha creato non pochi malumori, quella di portare al massimo previsto, ossia a circa 50.000 euro lordi l’anno, con un aumento lordo di 5.000 euro annui, la retribuzione di posizione (una sorta di indennità di carica) dei due dirigenti a tempo indeterminato. “In un periodo dove si parla di tagli – si afferma – abbiamo assistito ad un aumento concesso quasi in proprio. Inoltre, agli stipendi di questi due dirigenti sono stati equiparati anche quelli dei tre dirigenti a tempo determinato che, in precedenza, percepivano questa indennità nella misura minima di 11.000 euro, portandola anche per loro a poco centinaia di euro in meno di 50.000”.

Interpellati alcuni dei dirigenti interessati, hanno fatto sapere che i loro stipendi sono in linea con quelli di altro comuni di eguale popolazione e che per legge gli stipendi dei dirigenti a termine devono essere equiparati a quelli a tempo indeterminato.

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