Ucciso mentre aspetta amiche conosciute su Facebook: giallo ad Aversa

di Nicola Rosselli

Tino Della ValleAVERSA. Tentativo di rapina sfociato nel sangue, motivi personali o esecuzione fredda, spietata?

È ancora mistero sulla morte di un incensurato di Santa Maria Capua Vetere, il trentaseienne Tino Della Valle, trovato cadavere nella propria vettura, poco prima della mezzanotte di venerdì nei pressi dell’ospedale civile “San Giuseppe Moscati” di Aversa. Ad indagare sull’ennesimo fatto di sangue del weekend (sabato l’altro vi è stata la morte del finanziere Fabrizio Ferrara, sulla quale gli investigatori non sono ancora riusciti a dire se si sia trattato di omicidio o di suicidio, anche se propendono per quest’ultima ipotesi), gli agenti del locale commissariato, coordinati dal dirigente Luigi Del Gaudio e dal suo vice Luigi Graziano, che non nascondono di puntare sull’ipotesi della rapina, anche in considerazione della vita assolutamente priva di ombre che la vittima conduceva.

Secondo una prima ricostruzione effettuata dai poliziotti, d’intesa con il pubblico ministero di turno presso la procura della repubblica del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dottoressa Ivana Ricci, verso le 23,40 di venerdì giunge una telefonata al 113. Alcuni passanti avvertono della presenza di un uomo seduto al posto di guida di un’Alfa 156, accasciato sul volante. La vettura ha le quattro frecce di emergenza attivate, l’aria condizionata e il motore accesi.

In seguito gli inquirenti hanno accertato che la vittima, separata, era in attesa di alcune amiche – forse conosciute grazie a Facebook – provenienti dal napoletano, a cui aveva dato appuntamento in via Gramsci. Il corpo dell’uomo presenta, almeno ad un primo esame, un solo colpo di arma da fuoco esploso da una 7,65 semiautomatica all’altezza del lobo sinistro.

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Un colpo sparato, quasi certamente, dall’esterno, attraverso il finestrino aperto. Subito prima dell’esplosione, l’auto ha percorso, a quanto pare, quattro-cinque metri dal luogo in cui era parcheggiata forse nel tentativo della vittima di sfuggire all’aggressione.

Mentre il magistrato di turno disponeva la rimozione della salma e il trasferimento all’istituto di medicina legale di Caserta per l’effettuazione dell’esame necroscopico previsto per la prossima settimana, gli uomini del commissariato aversano davano il via alle indagini. Nel corso della notte scorsa e della mattinata di ieri, gli agenti hanno ascoltato amici e parenti della vittima, oltre ad alcune persone che lavorano nei bar della zona, che potrebbero aver visto qualcosa utile alle indagini.

L’omicidio è stato consumato proprio in un’arteria che, nonostante l’ora tarda, soprattutto nei fine settimana, è frequentata da numerose autovetture, soprattutto di giovani, che raggiungono Aversa dall’hinterland settentrionale di Napoli attratti dai locali della movida locale. Il luogo in cui si è verificato il ritrovamento del cadavere è a pochissime centinaia di metri da quel campo di via Nobel dove esattamente una settimana fa fu rinvenuto il cadavere del finanziere di Benevento.

Intanto, Aversa si interroga sulla circostanza di ben due fatti di sangue avvenuti in città nel giro di soli sette giorni, nonostante in strada ci sia la presenza continua di pattuglie di polizia, carabinieri e guardia di finanza supportati dai militari dell’esercito. Sono in molti a chiedere un migliore coordinamento delle forze dell’ordine già impegnate sul territorio. Una sorta di allarme sicurezza che preoccupa non poco le famiglie normanne.

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