Rione Bagno, ticket mensa raddoppiati: appello di Della Valle

di Redazione

Gino della ValleAVERSA. Egregio Sindaco, carissimo Assessore, leggendo la delibera 306 del 26 luglio ho notato, con soddisfazione, …

… che si è preso in considerazione un diverso criterio per la tariffazione dei buoni pasto creando livelli differenziati, in base ai redditi delle famiglie che richiedono questo servizio, come già proposto dal sottoscritto in passato. Il sistema adottato fino ad oggi prevedeva solo due fasce, la prima dava diritto ad un’esenzione totale e la seconda prevedeva un contributo da parte del comune, stabilito prima dell’anno scolastico, uguale per tutti. Creare più livelli, determinati sulla base delle fasce economiche di appartenenza delle famiglie certificate dell’Isee (indicatore della situazione economica equivalente) credo sia stata un’ottima ed opportuna iniziativa e per questo esprimo tutta la mia soddisfazione. Come anche condivido che sia prevista la tariffa per intero degli studenti non residenti ad Aversa che frequentano le scuole del nostro Comune.

Colgo l’occasione per sottoporre alla Sua attenzione una problematica, sempre legata ai buoni mensa, che merita un’approfondita riflessione sulla possibilità di istituire un contributo per il servizio mensa a studenti residenti ad Aversa che, per motivi logistici, frequentano la scuola dell’obbligo in altri comuni. Tale contributo rappresenterebbe un giusto ristoro per le famiglie aversane che, vivendo in zone di periferia, portano a scuola i propri figli in altri comuni.

In particolare, tale fattispecie nel nostro Comune riguarda esclusivamente i residenti del rione Bagno che trovano più pratico e sicuro (percorso casa scuola per gli alunni che si recano a piedi) mandare i propri figli a scuola a Cesa, e cioè a pochi metri dalle loro abitazioni. Negli ultimi tempi questi cittadini aversani residenti nel rione Bagno si sono visti raddoppiare i buoni per la mensa scolastica da parte del comune di Cesa che ha rivisto le tariffe, giustamente per la questione di cui sopra, del proprio servizio mensa.

La decisione, legittima, del Comune di Cesa non può creare una disparità verso cittadini aversani che unicamente per motivi “geografici” sono indotti a portare i propri bambini in scuole non di Aversa. Dovemmo garantire, a mio parere, la tutela delle pari opportunità e del diritto allo studio a tutti i residenti, favorire il servizio mensa per i propri cittadini studenti anche se non erogato direttamente come momento collettivo ed educativo che favorisce la frequenza e l’integrazione al sistema.

L’Amministrazione dovrebbe farsi carico di questo disagio, così come avviene in tantissimi Comuni d’Italia. Per questo quartiere, che purtroppo la linea ferroviaria ha tagliato fuori dal territorio del nostro comune, si sono fatte tante opere Pubbliche ora si dovrebbe pensare ai servizi e a politiche che dovrebbero mirare a far sentire sempre più aversani queste persone. Propongo quindi di prevedere, almeno per le fasce sociali meno abbienti, e che non utilizzano, per motivi rilevanti, le scuole della loro città la possibilità di un rimborso dei ticket mensa pagati.

Il consigliere comunale del Pdl, Gino della Valle

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