Il Pd aversano commemora la Strage di Via D’Amelio

di Redazione

 AVERSA. A vent’anni dal 19 luglio del 1992, più che mai viva e dolente si dimostra la ferita inferta alla Repubblica da trame occulte ordite, a quanto è dato capire, per coprire responsabilità inconfessabili e per difendere forme di potere inammissibili per la nostra Costituzione.

Ci riferiamo naturalmente alla pagina dolorosa e, al tempo stesso, luminosa, scritta da veri uomini e autentici servitori dello Stato democratico, caduti a Palermo in via D’Amelio: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina, Claudio Traino e Paolo Borsellino. Della donna e degli uomini della scorta ricordiamo la fermezza nel rivendicare, quasi come un privilegio, il dovere di servizio di porsi a difesa del magistrato che, in quei giorni, nella sua dolente solitudine, rappresentava tutta la dignità e la capacità di resistere di uno Stato democratico, che gli uomini delle istituzioni dovrebbero sempre saper mostrare di fronte agli attacchi interni ed esterni.
Per quanto riguarda Paolo Borsellino, non troveremmo parole bastevoli a rappresentare l’onestà, l’umanità, la capacità di ascoltare e di comprendere, che ne facevano un uomo speciale. Di lui vogliamo, perciò, almeno ricordare l’insegnamento appassionato e ininterrotto di amare la libertà innanzitutto difendendola dai mille attacchi, di cui essa è fatta oggetto continuamente da più parti. Questo insegnamento egli lo raccoglieva sinteticamente nell’affermazione che mai la magistratura e le forze dell’ordine potrebbero vincere da sole la guerra contro la criminalità mafiosa, senza l’attivazione delle potenti armi del lavoro e dell’istruzione, proprie di un’autentica democrazia.
Noi democratici aversani cogliamo oggi l’opportunità di questo commosso ricordo per rinsaldare il nostro impegno a far sì che, nella nostra città e nel nostro territorio, queste armi possano risultare vincenti, nel quadro di una corretta e trasparente vita delle istituzioni. Essa, tutt’altro che scontata, in realtà è resa possibile solo dall’impegno degli uomini e dal rispetto di regole condivise innanzitutto da chi esercita la rappresentanza dei cittadini.
Questo principio abbiamo inteso esprimere nel nostro recente motivato invito al sindaco, che qui confermiamo, a riconsiderare la composizione della sua giunta. Ciò, proprio per tenere ben salde quelle regole di opportunità politica, che possono costituire un argine insostituibile in un tempo, in un territorio e in un sistema, in cui il confine tra politica, affari e crimine organizzato si mostra talvolta impercettibile, come le cronache purtroppo continuano tragicamente a testimoniare.

L’assemblea del Partito Democratico

I Giovani Democratici
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