E’ vivo e vegeto ma…risulta morto

di Nicola Rosselli

 AVERSA. “Deceduto per errore”. Questo l’oggetto, tra Pirandello e Kafka, delle comunicazioni tra il comune, l’Agenzia delle Entrate e l’Inps di Aversa dopo che l’ufficio anagrafe dell’ente ha dichiarato erroneamente morto, per omonimia, …

…il malcapitato Giuseppe P., tranquillo (almeno sino a qualche mese fa) pensionato, che, per sua sfortuna, ha lo stesso anno di nascita del morto. “Il primo marzo scorso – racconta Giuseppe – sono andato in banca ed ho appreso che l’Inps non mi aveva accreditato la pensione. E qui inizia il mio calvario. Mi reco all’istituto di previdenza e l’addetto mi risponde candidamente: Non gli abbiamo accreditato la pensione perché lei è morto”.

Il malcapitato riesce a sapere che a capo di tutto c’è il comune che, in pratica, dopo un andirivieni di quattro mesi e l’intervento dell’avvocato Luigi Di Girolamo, riesce a risalire a capo della vicenda.

“Il primo luglio hanno ripreso – afferma – a ridarmi la pensione, ma io la notte ancora mi sveglio di soprassalto per la tensione accumulata”. Quattro mesi duranti i quali anche il medico di base gli ha detto: “Non posso prescriverle medicinali perché lei risulta morto nel data base dell’Asl a seguito della cancellazione del codice fiscale”.

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