Vigili urbani, procede la riorganizzazione del Comando

di Redazione

 TRENTOLA DUCENTA. L’azione di riorganizzazione e di impiego mirato del corpo della polizia municipale, messa in campo dal sindaco Michele Griffo e dall’assessore al ramo Amedeo Grassia ed iniziata con la nomina del nuovo comandante nella persona del maggiore Rimauro, procede in maniera spedita.

Infatti, già si avverte la costante presenza in strada degli agenti della polizia municipale e sicuramente sta dando i suoi frutti il capillare controllo del territorio e l’applicazione più severa delle norme del Codice della strada, soprattutto per quanto riguarda le violazioni più comuni quali la sosta in divieto o il mancato uso del casco. Anche l’attività di prevenzione e di educazione al rispetto delle regole, così come quella diretta ad una maggiore sicurezza stradale che passa pure attraverso un rifacimento della segnaletica stradale rientrano nei nuovi compiti svolti dalla polizia municipale. E, infatti, è stato avviato il ripristino della segnaletica verticale ed orizzontale in diversi punti della città considerati nevralgici.

Altro fattore indispensabile per un corretto funzionamento della polizia municipale è la definizione e sistemazione dell’organico a disposizione del comandante. Ed è proprio in quest’ottica, oltre che per la necessità di evitare danni alle casse del Comune, che rientra il provvedimento di revoca della delibera che assegnava indebitamente i gradi di tenente a quattro marescialli.

“Un provvedimento – spiega Griffo – adottato, precedentemente alla mia elezione a sindaco, a seguito di una richiesta formulata in modo ambiguo e poco chiaro e che, principalmente, era fondata su presupposti inesistenti, in quanto faceva riferimento a mansioni svolte in un periodo (il 2004) in cui, sotto una mia precedente sindacatura, giunsi quasi a sciogliere il Corpo dei Vigili urbani per destinare gli stessi ad altri uffici. Una vicenda, quindi, che andava necessariamente approfondita fino in fondo e che alla fine ha prodotto un danno al Comune, che, comprese le spese legali, supera i centomila euro. Per quanto riguarda le spese legali, ad onor del vero, devo dire che dietro mia sollecitazione il legale ha ridotto il proprio onorario di circa il cinquanta per cento. Si è trattato, in definitiva, di porre rimedio ad una situazione che avrebbe potuto provocare un intervento della Corte dei Conti e che avrebbe potuto avere anche risvolti penali. Non era pensabile, infatti, poter tenere in piedi una delibera che prevedeva la promozione di personale comunale per un’attività mai svolta. Ma ancora più stupefacente e grave è il fatto che il provvedimento era stato adottato senza alcun tentativo di conciliazione presso l’Ispettorato del Lavoro e nonostante non fossero previsti in pianta organica posti di categoria D. A ciò va aggiunto che il riconoscimento era stato posto in essere nonostante il parere negativo espresso dall’Ufficio Ragioneria per le certificazioni di carattere finanziario ed, inoltre, in base ad una richiesta che richiamava code contrattuali per gli Enti locali del ’99 pur riferendosi a fatti che, secondo gli istanti, si sarebbero verificati nel 2004 ed in più senza tener conto che quelle stesse code contrattuali si riferissero a compiti di controllo e vigilanza, in realtà mai svolti atteso che nel 2004 come già detto il Corpo fu quasi sciolto, e soprattutto fossero applicabili solo al personale in possesso di laurea, titolo che nessuno dei quattro ex tenenti possiede. Si è trattato, dunque, di un tentativo maldestro di provocare un danno ai cittadini di Trentola Ducenta che abbiamo sventato ed a fronte del quale abbiamo già avviato le procedure per la restituzione degli emolumenti indebitamente percepiti dai quattro ex tenenti che sono ritornati al grado precedentemente posseduto e cioè quello di maresciallo maggiore”.

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