Il Comitato: “Tempo scaduto per Di Santo”

di Redazione

 SANT’ARPINO. Purtroppo per loro e per fortuna dei santarpinesi è iniziato inesorabile il conto alla rovescia che, nel volgere di alcuni mesi (ma forse anche prima), libererà la nostra comunità da un’esperienza politica ed amministrativa assolutamente fallimentare.

Inesorabilmente: prima Rodolfo Spanò da Vicesindaco, poi Domenico D’Antonio da consigliere delegato, ed infine Elpidio Iorio da assessore ai lavori pubblici, Urbanistica ed Edilizia Privata, si sono dimessi da questa deleteria maggioranza ed anche Ernesto Capasso ha abbandonato il ruolo di capogruppo consiliare. Giorno dopo giorno nel paese e tra la gente montano le insoddisfazioni e i malesseri per una gestione che sta riservando solo scelte degradanti, di basso profilo e fortemente lesive dei risparmi della gente, che si ritroverà a dover pagare il conto amaro e grosso di errori imperdonabili fatti da un gruppo di dilettanti allo sbaraglio. Costoro hanno prodotto dei danni talmente ingenti alla nostra Comunità che per ripararli ci vorranno anni di duro lavoro amministrativo.
Le prime avvisaglie, che vi erano gravi problemi all’interno della maggioranza, sono arrivate con la rottura tra il sindaco Di Santo e il vicesindaco Rodolfo Spanò, che fece una forte denuncia pubblica: “Ma di quali organismi si parla? Dove sono gli organismi appositamente previsti? È sempre e solamente esistito e tutt’ora esiste un solo duo formato da Salvatore Brasiello e Eugenio di Santo che di volta in volta decidono cosa fare e come. Il tavolo politico è sempre stato solo formale, nonostante ci siano menti pensanti che godono della stima e del rispetto non solo del sottoscritto, e mai una decisione è stata presa in conseguenza ai suggerimenti del tavolo politico. Alle riunioni, sempre denigrate dallo stesso sindaco (diceva che non servivano a niente ma che dovevano essere fatte) il più delle volte si poteva solo ascoltare ciò che altri, a partire dal regista, avevano già deciso che si scrivesse……ecc ecc….”.E poi continua “L’unico errore commesso da parte mia è stato quello di non aver denunciato: 1) che l’asfalto in via Martiri Atellani durante la campagna elettorale è stato steso senza che neanche l’assessore ai lavori pubblici lo sapesse; 2) che tutti i lavori, non solo di asfalto, interessassero tutta la via Martiri Atellani e non solo quella del lato Orta di Atella; 3) che i lavori sull’Ecocentro per la creazione di un canile fossero fatti con l’assenso e previa discussione condivisa con tutti; 4) che chi ha incassato il corrispettivo di appalto dei lavori sull’Ecocentro è persona diversa dai titolari delle due ditte aggiudicatrici; 5) che vi era una voce in giro sulla notorietà dei vincitori dei concorsi interni per le posizioni D1 prima dell’espletamento del concorso….ecc..” e continua con altre pesantissime accuse.
Poi ci sono state le dimissioni della maggioranza del consigliere Domenico D’Antonio, con altre pesanti accuse: “Ritengo doveroso che chiunque rivesta ruoli di responsabilità all’interno della giunta continui a tenere un comportamento che lo ponga al di sopra di ogni sospetto e che non faccia mai intersecare il suo ruolo politico ed istituzionale con quello professionale e privato. Ma il problema centrale a mio avviso è che non si riesce ormai a capire se esista o meno una direzione politica in grado di dettare le linee strategiche della coalizione”. “È indubbio – continua il consigliere – che nell’ultimo periodo c’è stato un notevole deficit confronto all’interno alla maggioranza anche in ordine a problematiche di primaria importanza, a cominciare dalle decisioni che riguardano il riassetto definitivo del nostro territorio”.
Dopo Spanò e D’Antonio, nelle ultime ore un altro assessore , ha detto basta a questa scellerata maggioranza! Infatti, Elpidio Iorio senza mezzi termini ha deciso di porre fine alla sua permanenza in giunta e nel gruppo di maggioranza. Un autentico terremoto politico, se si considera che Iorio era uno dei punti di forza. Ma anche uno dei pochi in grado di qualificare politicamente l’armata Brancaleone. Ne deve aver viste tante, Iorio, se è stato costretto a buttare la spugna e a prendere le distanze da questo quadro amministrativo assolutamente sconclusionato, superficiale, pressappochista e soprattutto dannoso per le casse pubbliche e le tasche dei cittadini. Iorio infatti ha dichiarato: Dopo una profonda quanto serena riflessione, che mi ha portato nel corso delle ultime settimane ad allontanarmi dalla vita amministrativa del Comune, ho rassegnato le mie irrevocabili dimissioni dalla carica di assessore con deleghe ai lavori pubblici, urbanistica ed edilizia privata. Da tempo, dentro di me, sento che si è spento quell’entusiasmo per cui avevo aderito al progetto politico iniziale e la mia dignità di uomo, prima ancora che di politico, mi impedisce di frequentare con serenità la casa comunale in quanto non riesco a nascondere un sentimento di disagio. Questo stato di cose oggi m’impone una scelta netta tra la ‘convenienza’ di restare e il ‘sacrificio’ di andare via. Senza mezzi termini, scelgo la seconda strada e cioè quella delle dimissioni da assessore e l’uscita dal gruppo di maggioranza di ‘Alleanza Democratica per Sant’Arpino’ in coerenza con il mio modo di essere e di pensare”. “Per me fare politica significa avere dentro una forte componente emotiva che ti sostiene e ti alimenta e, per quanto mi riguarda, ritengo esaurita quella spinta emotiva che aveva suscitato notevoli entusiasmi in me come in tanti di noi. Anche tra la gente, che nel 2008 diede ampia fiducia al nostro progetto di governo, si avverte che quella spinta innovativa, motore della fase politica iniziale, si è ormai notevolmente attenuata”. “Dal punto di vista politico ritengo che i principi e gli intenti del progetto ‘Alleanza Democratica per Sant’Arpino’, nel corso di questi anni, si siano trasformati pian piano fino a diventare qualcosa di diverso in cui non mi rivedo più. Solo il mio senso di responsabilità e il mio accentuato spirito di gruppo mi hanno portato in questi anni ad allinearmi a scelte politiche e amministrative di cui non sempre ne ho condiviso appieno l’adozione. Inoltre, nei settori amministrativi di mia competenza, ho dovuto accettare e tollerare scelte che spesso venivano propinate da altri. A questo modo di fare politica ora dico: basta!”.
Le clamorose e responsabili dimissioni di Elpidio Iorio svelano lo sgretolamento in fase avanzata di una maggioranza che ormai non c’è più. A ciò si aggiungono le dimissioni da capogruppo di Ernesto Capasso che, responsabilmente, non ha avuto remora alcuna a riferire pubblicamente l’assenza totale di un minimo di confronto, partecipazione e condivisione all’interno della maggioranza.
Se, come auspichiamo, anche altri prenderanno coscienza dello sfascio e del danno prodotto nei confronti di un Paese, ritenuto una volta un gioiellino dell’area atellana, probabilmente ci libereremo di questo autentico cancro amministrativo. Infatti, la maggioranza è finita non solo politicamente (ammesso che sia qualche volta iniziata sotto questo aspetto) ma anche numericamente. E qui si spiega anche perché, caso unico in Italia, da sette mesi il consiglio comunale non viene convocato. E’ un record tra i più brutti della storia democratica della nostra cittadina.
Certo, pur di non perdere la poltrona (per qualcuno sempre più stretta), s’inventeranno una serie di giochetti di “compravendita politica” dei voti in consiglio. Ma il gioco sarà breve perché, per la sfortuna dei pochi e la fortuna dei tanti, l’amministrazione del sindaco Muto ha solo pochi mesi ancora di vita! E dove non hanno potuto i nostri continui appelli alla loro (inesistente) sensibilità, responsabilità e dignità politica, certamente ci penseranno i cittadini con il loro voto a sancire inesorabilmente la fine di questo desolante pseudo governo cittadino che ha segnato la pagina più nera della storia politica di Sant’Arpino.
Comitato S.Arpino Libera@Democratica
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