Corte dei Conti contesta il Comune: allarme di Tagliafierro

di Redazione

Aldo TagliafierroMADDALONI. La Corte dei Conti mette sotto la lente di ingrandimento i conti del Comune. Le pesanti contestazioni espresse dal magistrato istruttore sono state inviate al sindaco, al dirigente del servizio economico e finanziario e ai revisori.

Lo rende noto il coordinatore cittadino dell’Italia dei Valori e consigliere comunale Aldo Tagliafierro. “Sono contestazioni – dice il dipietrista – che mettono in allarme la tenuta delle casse comunali e per le quali il Comune è tenuto a dare chiarimenti entro il 2 luglio. Sotto accusa è principalmente la tardiva applicazione del rendiconto del 2010. Il documento contabile fu approvato il 30 novembre del 2011, con delibera numero 70 e quindi oltre il termine ultimo del 30 aprile”.

“Gli addebiti – spiega Tagliafierro – sono di una certa gravità e fanno pensare che il comune di Maddaloni è sulla strada del dissesto finanziario. Dai banchi dell’opposizione ho sempre contestato la gestione contabile dell’amministrazione Cerreto. Oggi vi è la conferma che quelle accuse non nascevano dal caso, ma erano fondate”.

C’è di tutto nei rilievi formulati e inviati al sindaco. Si va dalle entrate da proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie per violazione del codice della strada ai dati appostati nel bilancio di previsione 2010 e a quelli indicati nel consuntivo, agli aumenti di previsione per alcune entrate non supportate da opportune motivazioni. “Sono contestazioni che si commentano da sole. Siamo – aggiunge il capogruppo dell’Idv – di fronte al fallimento totale della gestione contabile dell’Ente. Addirittura vengono prese di mira le anticipazioni di tesoreria, che risultano inestinte nel 2011. L’unica cosa da fare, a questo punto, è ammettere che le considerazioni della Magistratura contabile rispetto alla tabella dei parametri deficitari risultano alterati tutti i valori”.

Un altro dato significativo sta nelle riscossioni per il recupero dell’evasione tributaria.“Questo riguarda il 2010. E’ grave – fa sapere Tagliafierro – che l’Organo di revisione si sofferma sul fatto che l’Ente non sia dotato di un’adeguata organizzazione, nonché di un’adeguata banca dati che consenta di monitorare costantemente lo stato delle entrate tributarie, correnti e pregresse, pregiudicando sia l’attività di accertamento che quella di gestione e recupero coattivo. Tutto questo infatti compromette l’emissione degli avvisi di accertamento in quanto spesso si oltrepassano i limiti della prescrizione. Bisogna comunque prendere atto che l’allarme lanciato più volte dalla minoranza sulla errata impostazione della politica finanziaria dell’amministrazione, ora sollevato dalla Corte dei Conti, non è servito a niente”.

“La precaria situazione finanziaria in cui versa il Comune – conclude il dipietrista – paralizzerà ancora di più le attività dell’Ente. L’amministrazione Cerreto ha mostrato grandi limiti amministrativi ed è arrivato il momento di assumersi le proprie responsabilità di un altro fallimento. Questo è quello che darà il colpo di grazia alla città”.

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