Fare qualcosa di nuovo ripartendo da “Zero+”

di Gennaro Pacilio

ROMA. Le forze politiche che hanno segnato la stagione del bipolarismo all’italiana sono miseramente fallite, o stanno per fallire.

E più si parlano addosso, proponendo alleanze, federazioni, cartelli elettorali o restyling di varia natura, più si allontanano dalle aspettative di un paese che – nonostante l’antipolitica dilagante – ha voglia di rifare politica. E di ricostruire su basi nuove il circuito della partecipazione democratica. C’è fermento nel paese e il successo del movimento di Beppe Grillo è solo uno dei sintomi di questa ritrovata voglia di “polis”.

In questo filone, ma con altro linguaggio e altri contenuti, si inserisce anche una nuova iniziativa lanciata sui social network. Si chiama “zeropositivo”, o Zero+, una rete di giovani (e meno giovani) che hanno deciso di organizzare, come scrivono sulla loro pagina Facebook, “un’iniziativa che ha il sapore dell’autoconvocazione e il gusto della provocazione, uno spazio aperto in cui chiunque potrà raccontare il suo frammento di novità, senza gerarchie”. Un modo, dicono, per “uscire dal cono d’ombra dei partiti della Seconda Repubblica, partecipando da protagonisti, con idee riformatrici e spirito innovatore, alla costruzione di “cose nuove”. Il progetto viene delineato nel manifesto fondativo.

“Siamo qui per aprire le prospettive della Terza Repubblica e vogliamo farlo raccontando e proponendo cose nuove. C’è da riaffermare una proposta politica autenticamente riformatrice, che offra a tutti noi un futuro di maggiore libertà e responsabilità individuale, più inclusione economica e civile, più competizione e merito. Bisogna rinnovare il senso e il concetto di rappresentanza: senza la ricerca di strumenti che portino l’individuo al centro dell’attività politica, della gestione e visione della cosa pubblica, nulla potrà cambiare. ‘Fare’ politica non si esaurisce più nelle organizzazioni di partito, né nella caccia e nella gestione del potere, ma è il frutto dell’impegno quotidiano di ciascuno in tutte le formazioni sociali – temporanee o permanenti – in cui si svolge la sua personalità”.

La parola d’ordine è “fare cose nuove”, mescolando esperienze, prescindendo dai partiti e dagli attuali contenitori: liberali, repubblicani, riformatori, centristi, molti “cani sciolti” e altrettanti delusi dai partiti. L’appuntamento è per sabato 9 giugno, a Roma, alla Domus Talenti, in via Quattro Fontane 113, dalle 14 in poi, per una giornata all’insegna della partecipazione e della “nuova” politica.

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