Bce: “Obiettivi dell’Italia più ambiziosi”

di Redazione

Mario DraghiBERLINO. Gli obiettivi di risanamento dei conti pubblici dell’Italia sono ora “considerevolmente più ambiziosi di quelli presentati lo scorso anno”, rileva la Banca centrale europea.

L’aggiornamento al programma di stabilità presentato lo scorso aprile prevede di tagliare il deficit-Pil all’1,7 per cento quest’anno e allo 0,5 per cento nel 2013. “L’obiettivo di un bilancio sostanzialmente in pareggio è fissato per il 2014”, afferma l’istituzione nel suo ultimo bollettino mensile. Tuttavia l’Italia ha il tallone di Achille dell’elevato debito: è tra i 5 Stati dell’area valutaria – assieme a Grecia, Portogallo, Irlanda e Belgio – in cui supera il 100 per cento del Pil. “In Italia – dice la Bce – il disavanzo delle amministrazioni pubbliche è diminuito nel 2011 al 3,9 per cento del Pil, dal 4,6 del 2010.

L’aggiornamento del programma di stabilità presentato nel 2012 fissa gli obiettivi per il rapporto disavanzo-Pil all’1,7 per cento nel 2012 e allo 0,5 per cento nel 2013. Questi obiettivi sono ora considerevolmente più ambiziosi di quelli presentati nel programma di stabilità dello scorso anno (di 1 punto percentuale in entrambi gli anni). L’obiettivo di un bilancio sostanzialmente in pareggio è fissato per il 2014. Il 17 aprile 2012 il Parlamento italiano ha approvato una legge che introduce a livello costituzionale la regola del pareggio di bilancio a decorrere dal 2014”.

Secondo le previsioni della Commissione della primavera 2012, ricorda la Bce, in Grecia, Spagna, Italia, Cipro e Portogallo “gli sforzi di risanamento strutturale nel 2012 saranno particolarmente rilevanti, pari o superiori a 2,5 punti percentuali”.

Poi la raccomandazione ai paesi dell’area euro: devono proseguire con il risanamento dei conti pubblici e devono attuare riforme strutturali che stimolino la crescita e l’occupazione. “È di cruciale importanza proseguire gli sforzi per il ripristino di finanze pubbliche solide e il recupero di competitività, entrambi presupposti per una crescita economica sostenibile”, sottolinea Francoforte, “occorre attuare, in quanto loro completamento naturale, il nuovo quadro di sorveglianza macroeconomica nell’ambito del semestre europeo”. “Andrebbe rafforzata la concorrenza nel comparto dei beni e dei servizi, anche attraverso il completamento del mercato unico, mentre l’adeguamento dei salari dovrebbe avvenire in maniera flessibile, riflettendo le condizioni del mercato del lavoro e la produttività”. “Tali riforme a sostegno della crescita renderebbero più rapido il necessario processo di correzione e favorirebbero la creazione di posti di lavoro” conclude l’Eurotower.

La Banca centrale europea rivela anche che i prestiti a famiglie e imprese dell’EUrozona sono rallentati con una crescita dello 0,8% in aprile contro l’1,2% di marzo: “È probabile che la domanda di credito risulti contenuta nel periodo a venire”. La Bce ricorda alle banche è è “essenziale che seguitino a rafforzare ulteriormente la propria capacità di tenuta”. E intanto la Bce avverte che nel frattempo il clima di incertezza dei mercati “ha evidenziato un notevole incremento”.”Tra il primo marzo e il 5 giugno i corsi azionari sono diminuiti del 17 per cento circa nell’area euro e del 6,5 per cento circa negli Stati Uniti”.

Intanto, la Merkel invita i leader europei a non “sovrastimare” la capacità della Germania di salvare l’euro. La opzioni a disposizione della Germania, dice, “non sono illimitate” e l’Europa deve essere attenta a non scegliere “facili soluzioni della crisi “e puntare a costruire l’unione politica su fondamenta solide”. “La forza della Germania non è inesauribile, anche le forze della Germania sono limitate” afferma la cancelliera tedesca al Bundestag, in una informativa sul prossimo G20 in programma il prossimo 18 e 19 giugno a Los Cabos, in Messico. Ma “al G20 di Los Cabos – ha sottolineato – dovrà essere chiaro che l’eurozona da sola non può essere la premessa di una ripresa mondiale.

Tutti i partner del G20 devono fare sforzi per sostenere la crescita, serve un piano di azione ma non da finanziare con i debiti”. “Il nostro compito di oggi – ha proseguito la cancelliera – è recuperare quanto perduto in passato e spezzare il circolo vizioso di nuovi debiti e inosservanza delle regole. So che è faticoso ma è indispensabile. Ogni altra cosa ci metterebbe sulla strada di problemi ancora più difficili, forse non domani ma con ogni certezza in breve tempo”.

Dopo aver sottolineato che “se fallisce l’euro fallisce l’Europa”, la cancelliera tedesca ha ripetuto che “la crescita e il consolidamento devono andare di pari passo” e che “la crescita è sostenibile se guardiamo alle radici”, in particolare al problema dell’indebitamento. La crescita risulterebbe non credibile, ha concluso, se si dimostrasse la “incapacità dell’Europa di osservare le sue stesse regole”. “La Spagna sta attuando le riforme giuste”, ha aggiunto Merkel, di fronte al Bundestag. “Il primo ministro spagnolo le sta attuando con grande coraggio e determinazione”.

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