Aiuti Ue alla Spagna: Borse in rialzo. Ma l’Italia non cresce

di Redazione

 MILANO. Partenza di seduta e di settimana decisamente positiva per i mercati finanziari europei, dopo il via libera al piano di aiuti da 100 miliardi dell’Ue per il sistema bancario spagnolo.

Madrid apre in forte rialzo, con l’indice Ibex a +4,66%, con un’impennata dei titoli bancari: Bankia guadagna oltre il 18%, Bbva, Santander e CaixaBank tutte il 10%. Apertura positiva per Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che, alla prima rilevazione, segnava un +1,79% a quota 13.685, mentre l’Ftse Italia All Share guadagnava l’1,80% a 14.663. In rialzo anche l’Ftse Star, che mette a segno un rimbalzo dello 0,91% a quota 10.199 punti. Fra i titoli del listino milanese, in evidenza soprattutto Premafin (+2,42%), dopo il via libera ai concambi per la fusione con Unipol (+2,19%), che trascina al rialzo anche Fonsai (+2,88%). Avvio in forte rialzo anche per le altre principali Borse europee, sulla scia della chiusura con il segno più fatto segnare dai mercati asiatici questa mattina, con Tokyo a +1,96% e Hong Kong a +2,3%. Fra le piazze finanziarie, Parigi guadagna l’1,96%, Francoforte registra un progresso del 2,09% mentre Londra avanza dell’1,80%.

SPREAD IN CALO, EURO IN RIALZO. Sui Btp italiani i rendimenti si attenuano al 5,70 per cento, mentre lo spread rispetto ai Bund cala a 431 punti base. Una flessione appena frenata rispetto ai primi scambi, dopo che l’Istat ha confermato che nel primo trimestre l’Italia ha accusato una marcata contrazione del Pil, un meno 0,8 per cento rispetto al mese precedente. Euro in netto rialzo negli scambi d’avvio sui mercati nipponici: la moneta unica si porta a 1,2650 dollari (da quota 1,2513-2523 segnata a New York) e a 100,61 yen (99,45-55). In ripresa anche il biglietto verde contro la divisa giapponese, salito a 79,61 yen.

LA CINA APPROVA. La Cina, che detiene una parte importante del debito sovrano dei Paesi europei, ha salutato positivamente l’aiuto europeo alle banche spagnole, valutando che questo piano sia in grado di ristabilire la fiducia dei mercati. “Salutiamo le misure prese congiuntamente dalla Spagna e dall’Unione europea, valutiamo che queste ristabiliranno la fiducia dei mercati”, ha dichiarato Liu Weimin, portavoce del ministro degli Esteri cinese. La Cina detiene una larga fetta del debito pubblico europeo.

MA L’ITALIA NON CRESCE: PIL MENO 0,8%. Nel primo trimestre del 2012 il prodotto interno lordo italiano è calato dello 0,8% rispetto al trimestre precedente. Lo rivela l’Istat, secondo cui si tratta del dato peggiore da tre anni, ovvero dal primo trimestre 2009, quando per l’economia italiana si era registrato un calo del 3,5%, sempre rispetto al trimestre precedente. Alla luce della rilevazione, l’Istat conferma quindi che l’Italia è in recessione. Il Pil diminuisce anche rispetto al primo trimestre 2011: meno 1,4%.

INVESTIMENTI. Gli investimenti sono la componente dell’economia italiana che ha registrato la maggiore contrazione. Nel primo trimestre del 2012 – rende noto l’Istat – si evidenzia in termini congiunturali (rispetto cioè al trimestre precedente) un calo del 3,6%, con diminuzioni del 12,5% per gli investimenti in mezzi di trasporto, del 3,3% per le costruzioni e del 2,0% per macchine, attrezzature e altri prodotti. In un anno, cioè rispetto al primo trimestre del 2011, la contrazione degli investimenti fissi lordi è stata del 7,6%, con un picco del -15,7% degli investimenti in mezzi di trasporto.

CALA SPESA FAMIGLIE, CROLLANO I SETTORI. Nel primo trimestre del 2012 cala anche la spesa delle famiglie italiane: meno 2,4% rispetto al primo trimestre del 2011 e meno 1% rispetto al trimestre precedente. Più in dettaglio, gli acquisti di beni durevoli sono diminuiti dell’11,8%, quelli di beni non durevoli del 2,3% e gli acquisti dei servizi dello 0,2%. Per quanto riguarda i settori, nel primo trimestre del 2012 la variazione congiunturale del valore aggiunto è negativa nelle costruzioni (-3,2%), nell’industria in senso stretto (-1,6%), nel settore che raggruppa le attività del commercio, alberghi e pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni (-1,0%), nel settore del credito, assicurazioni, attività immobiliari e servizi professionali (-0,5%) e in quello degli altri servizi (-0,1%). una variazione positiva si registra solo per l’agricoltura (+4,9%). In termini tendenziali, il valore aggiunto delle costruzioni è invece diminuito del 6,8%, quello dell’industria in senso stretto del 3,1% e quello dei servizi dello 0,3%, mentre quello dell’agricoltura è aumentato dello 0,4%.

ITALIA DIETRO MEDIA EUROZONA. La recessione in corso pone l’Italia un passo indietro rispetto alla media dei Paesi dell’Eurozona, degli Stati Uniti e del Giappone. Nel primo trimestre del 2012 – comunica l’Istat -, in termini congiunturali, il Pil è aumentato dell’1,0% in Giappone, dello 0,5% negli Stati Uniti e in Germania, è rimasto stazionario in Francia, mentre è diminuito dello 0,3% nel Regno Unito. In termini tendenziali, il prodotto ha registrato un incremento del 2,6% in Giappone, del 2,0% negli Stati Uniti, dell’1,2% in Germania, dello 0,3% in Francia, mentre è diminuito dello 0,1% nel Regno Unito. Nel complesso, il Pil dei Paesi dell’area Euro è rimasto stazionario rispetto al trimestre precedente ed è diminuito dello 0,1% nel confronto con lo stesso trimestre del 2011.

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