Siria, spari contro osservatori Onu

di Redazione

Ban Ki-MoonHAMA.A pochi giorni dal massacro di Hama, è ancora tensione in Siria: il gruppo di osservatori delle Nazioni Unite che cercava di raggiungere il luogo del massacro è stato assalito con colpi d’arma da fuoco.

Il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon, che ha definito l’accaduto “scioccante e riprovevole”, ha confermato la notizia.Ed era stato proprio Ban Ki-Moon, poco prima, a parlare della Siria nel corso dell’Assemblea generale: “Il governo di Damasco e il presidente Bashar al Assad hanno ormai perso ogni legittimità – ha detto – gli stati membri devono esercitare un’influenza massima sulla Siria perchè venga rispettato il piano Annan”.

Kofi Annan, inviato speciale di Nazioni unite e Lega araba in Siria, ha però ammesso: “Nonostante l’accettazione del piano di pace e nonostante la presenza degli osservatori Onu, oggi devo essere franco, il piano non è stato attuato”. Un’ammissione del fallimento dell’azione finora condotta. “Orrore e condonna” ha poi aggiunto Annan per l’attacco agli osservatori, una condanna a cui è seguita una richiesta di un “nuovo livello” di azioni internazionali per mettere fine alle violenze.

In serata, poi, l’indiscrezione: il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sta lavorando ad una nuova risoluzione per rilanciare il piano di pace dell’inviato speciale Annan. La nuova bozza di documento punterebbe a fornire indicazioni più specifiche nell’ambito dell’attuazione del piano di pace, inclusa una ben precisa scadenza temporale.

Almeno 100 persone sono state uccise dalle forze del regime di Bashar el Assad nella provincia centrale di Hama nei villaggi di Al Al-Kubeir e Maarzaf, tra cui 20 donne e 20 bambini, come ha dichiarato Mohammed Sermini, portavoce del Consiglio nazionale siriano. Secondo la prima ricostruzione, la nuova strage ricorda da vicino quella del 25 maggio a Hula. Prima i due villaggi sarebbero stati martellati dall’artiglieria dell’esercito regolare. Poi sarebbero intervenute le milizie Shabiha che, passando casa per casa, avrebbero finito i sopravvissuti a colpi di coltello e di pistola.

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