la Feltrinelli di Corso Trieste, lultimo lavoro di Nadia Verdile, Molise.
Radici e sapori.
Dopo i saluti di Bettina Luise, presidente dellAuser Caserta
che ha organizzato levento, parleranno con lautrice Beatrice Crisci e Liliana
Vastano mentre Vittoria Maietta leggerà alcuni passi tratti dal volumetto. Anna
Chiavazzo de Il Giardino di Ginevra realizzerà un dolce tratto dal testo che
sarà offerto a quanti parteciperanno. Edito dalla casa editrice lucchese Pacini
Fazzi, settantunesimo volume della collana I Mangiari, il librino come ama
chiamarlo lautrice è un omaggio alla sua terra dorigine, alle sue radici e
alla storia culinaria della sua terra. «Ho trovato un giorno tra le carte di
famiglia dice la Verdile alcuni quaderni di una mia prozia, nata nel
lontano 1880. Quelli sottili sottili con la copertina nera. Scritti con il
pennino di ferro e linchiostro nel calamaio. Vi ho scovato alcune delle cose
che avevo tanto amato mangiare, che possedevano il ricordo della mia infanzia,
il sapore buono di un tempo in cui le sue coccole erano per me il dono dellestate».
Nato con lintento di rendere omaggio ad una regione ai margini delle cronache
quotidiane, preservata dagli abusi e ancora poco conosciuta, il volumetto
contiene ricette dellantica tradizione culinaria molisana. «Siamo molto felici
dicono allunisono Maria Pacini e Francesca Fazzi – perché la collana “I
mangiari”, nata in Toscana per raccogliere saperi e sapori della nostra
terra, si sta a poco a poco allargando, sulle strade fertili dellamicizia,
alle altre regioni d’Italia. Oggi il Molise entra nella collezione dei
“Piccoli libri della grande cucina italiana” con la voce di
Angeluccia che rivive, con le sue ricette, nel ricordo dell’autrice Nadia
Verdile. Tante donne nella cucina della memoria, dell’affetto, della storia».