Festa della Tammorra: la “magia” del Palazzo De Angelis

di Redazione

Palazzo De AngelisCARINARO. La terza tappa della “Festa della Tammorra”, quella finale, è prevista per il 16 e il 17 giugno. Le prime due tappe, che si sono svolte il 15 aprile al santuario della Madonna di Briano e il primo maggio nel casale di Teverolaccio a Succivo, …

… hanno coinvolto alcune migliaia di persone e decine di artisti, tirando la volata all’appuntamento di Carinaro che avrà luogo, per il settimo anno consecutivo, nell’antico Palazzo De Angelis. Questo fabbricato è stato costruito in varie epoche storiche, di cui la parte più antica risalerebbe ai primi anni del 1700. Il proprietario, Pino De Angelis, in questo servizio, descrive i luoghi di una costruzione che, nonostante, il cattivo stato, conserva tutta la bellezza di una storia antica. Una storia legata alla famiglia De Angelis, originaria dell’isola d’Ischia, che ha messo radici nel piccolo comune dell’agro aversano, dove uno dei suoi rampolli,Stefano De Angelis, sposò una figlia di Raffaele Della Volpe. Dal loro matrimonio sono nati i figli Michelina, Giuseppe, Angelo e Camillo De Angelis.

Dalle parole di Pino De Angelis si percepisce l’amore per questi luoghi che hanno rappresentato il centro della vita cittadina dall’inizio del ‘900 e fino a metà degli anni ’60.Qui sono state ospitate anche le scuole elementari nell’immediato dopoguerra. Al centro del palazzo, la grande aia, ove per tantissimi anni si sono svolte le attività agricole, principalmente quella della lavorazione della canapa che era richiesta dal mercato per la sua particolare qualità. All’interno del fabbricato esistono altri corpi di fabbrica che erano adibiti alla lavorazione dei prodotti del circostante terreno. Vi è, inoltre, una grotta all’interno del giardino posto a confine con Via D’Annunzio, dove nei primi anni dell’800 veniva prodotto una notevole quantità di vino.

Entrando a destra nel cortile principale vi è un altro corpo di fabbrica, risalente ai primi del ‘900 dove praticamente si svolgeva la vita della famiglia De Angelis. Ora il palazzo, il 16 e 17 giugno torna ad animarsi, seppure per poco tempo, facendo rivivere la tradizione di un mondo quasi scomparso, attraverso i balli e i canti che rendevano la fatica nei campi meno pesante. E, come ogni anno, saranno centinaia i giovani che parteciperanno alle due serate alla riscoperta di quelle radici, mai spezzate, col mondo antico dei loro nonni.

Tornando alla Festa. Decine i gruppi che si esibiranno nei due giorni della kermesse di cui è direttore artistico Marcello Colasurdo.Ospiti della Festa anche gruppi di Montemarano e altri provenienti dalla Puglia. “E’ tutto pronto – dice il presidente di “Carinaro Attiva”, Bruno Lamberti – la formula sperimentata quest’anno, ha funzionato. Lavoriamo per coinvolgerealtre realtà del territorioche hanno una forte tradizione culturale”.

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