Grazzanise, taglio del nastro per la mostra di Filomena Florio

di Redazione

 GRAZZANISE. La giovane Filomena Florio ha presentato ad un pubblico attento e numeroso la sua mostra con i suoi bellissimi “lavori accademici” che le hanno procurato un 110 e lode a seguito della discussione della sua tesi di laurea.

E’ molto giovane Filomena, ma le sue idee sono già molto chiare e proiettate verso un futuro di immancabili successi per i suoi innovativi e raffinati lavori. La mostra è stata organizzata dall’Associazione culturale Tre Grazie, nella rassegna “Librando”, ovvero la sequenza di “aperitivi letterari” promossa dal sodalizio coordinato dal dottor Mattia Parente. Foto di Mattia Branco. E’ stato proprio quest’ultimo, infatti, ad aprire la serata portando il suo saluto introduttivo, poi è toccato al professor Ubaldo Conte scandagliare e ‘ricamare’ i lavori con meticolosità e competenza.

L’originalissima esposizione è stata chiamata ‘Punti e punti’ e spazia dalla stampa calcografica e xilografica al design, ovvero dall’unione di due antiche tecniche ad un nuovo modo di intendere la Grafica d’Arte. Infatti le opere prodotte per la tesi sono state ottenute combinando l’incisione, e quindi l’antica stampa d’arte, con il ricamo ricavandone oggetti su stoffa che sono poi stati utilizzati per la produzione di oggetti di design.

Per quanto riguarda l’incisione, questa è un’antica tecnica che consiste nel produrre dei segni tramite varie punte metalliche o utilizzando vari acidi a seconda della tecnica su matrici metalliche che si trovano in commercio e sono di rame o di zinco.

 Le tecniche utilizzate sono principalmente la puntasecca, l’acquaforte, l’acquatinta e la morsura aperta. Riportato il disegno sulla matrice, si passa ad inchiostrare quest’ultima tramite inchiostri specifici per calcografia e successivamente si passa alla pulitura della stessa. Soltanto dopo questo procedimento sarà possibile stampare il disegno su carta tramite un macchinario chiamato torchio. Solitamente la stampa viene effettuata su fogli di carta adatti a questa materia come ad esempio il rosaspina (nel caso specifico) ma volendo accostare il ricamo all’incisione, le matrici metalliche sono state stampate su tessuto in maniera tale da poterle successivamente abbinare a quest’ultimo.

Con tale accostamento di tecniche diverse si sono ottenuti lavori abbastanza insoliti, prodotti anche con matrici xilografiche, che vengono realizzate su linoleum oppure su legno e stampate con l’utilizzo di rulli, ed abbinando anche a queste ultime il ricamo, si è deciso – con l’aiuto delle docenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli – di produrre con essi degli oggetti di design prediligendo il legno come struttura per questi ultimi. Una mostra assolutamente interessante, innovativa, proiettata verso un futuro giovane e nel contempo raffinato e di buon gusto. Complimenti Filomena e un grandissimo in bocca al lupo per il tuo splendido futuro.

di Matilde Maisto

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