Camorra, clan Iovine: condannati familiari e imprenditori collusi

di Redazione

Antonio IovineCASERTA. Il boss del clan dei casalesi, Antonio Iovine, detto “’O Ninno”, arrestato dopo quattordici anni di latitanza nel 2010, è stato condannato dal collegio C della prima sezione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ad un anno di isolamento diurno.

La sentenza ha riguardato Iovine, già condannato in via definitiva all’ergastolo nel processo Spartacus I, ed altri 79 imputati tra familiari, affiliati ed imprenditori collusi, chiudendo, così, un processo che aveva avuto inizio tre anni fa. Oltre al boss, i giudici hanno comminato otto anni di reclusione alla moglie, Enrichetta Avallone, e tre alla sorella, Anna Iovine, mentre hanno assolto il fratello Giuseppe.

Tra i condannati anche i nipoti di Iovine, Oreste, Filomena e Francesca, e Rosanna De Novellis, vedova di Carmine, il fratello del boss ucciso in un agguato di camorra nel 1993, cui sono stati inflitti otto anni di pena.

Inflitti 14 anni a Renato Grasso, il “re delle slot machine”, mentre i fratelli De Chiara, imprenditori del marmo, dovranno scontare cinque e tre anni di reclusione. Dichiarata l’improcedibilità nei confronti dell’altro superboss, Michele Zagaria, anch’egli catturato dopo 15 anni di latitanza. Assolto Massimiliano Grassi, imprenditore cui erano stati confiscati i beni ad Aversa.

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