Ufficio Acquedotto in un tugurio: Sagliocco chiede immediato trasferimento

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Immediata chiusura degli Uffici Amministrativi dell’Acquedotto Comunale, ubicati al piano terra di uno stabile di via Virgilio, con contestuale trasferimento in altri locali comunali.

Questo quanto chiede in una nota inviata dal sindaco di Aversa Giuseppe Sagliocco al dirigente del settore, l’architetto Ciro Navarra. Il primo cittadino, dopo aver ricordato di aver visitato all’indomani della sua elezione a sindaco, tutti gli uffici comunali, evidenzia: “A riguardo, ritengo necessario rappresentare che, durante la visita effettuata presso gli uffici amministrativi dell’acquedotto, ho avuto modo di riscontrare che tali ambienti presentano una situazione di grave inadeguatezza e carenze igienico-sanitarie tali da rendere la struttura non conforme alle vigenti disposizioni in materia di igiene e sicurezza sul lavoro, con grave pregiudizio per gli operatori”.

E, in effetti, i tredici componenti l’ufficio (un responsabile, un tecnico e undici ex lavoratori socialmente utili) sono ospitati in una sorta di lugubre e tenebroso ampio basso diviso da armadietti in ferro anni Cinquanta e tanti scaffali dove è conservata la documentazione. Per cui le considerazioni conseguenti del sindaco appaiono legittime. Sagliocco, infatti, nella nota scrive: “Ritengo indifferibile ed urgente procedere alla chiusura di detta struttura ed all’immediato trasferimento degli Uffici in altro immobile comunale”.

Dal documento inviato dal primo cittadino all’architetto Navarra si apprende che la situazione non è certamente nuova e che, anzi, si trascina da tempo. Non a caso, infatti, viene sottolineato che “questi inconvenienti sono stati , a più riprese, evidenziati dal datore di lavoro a seguito delle visite ispettive dei luoghi di lavoro di competenza comunale”.

Di conseguenza, Sagliocco, pur comprendendo le difficoltà del settore in argomento, dovute principalmente alla carenza di risorse umane, ritiene necessario che, in attesa di un più compiuto assetto dell’ ufficio, “il personale amministrativo provveda, con immediatezza, ad attivare un più adeguato sistema di catalogazione ed archiviazione di atti, in quanto lo stato di abbandono in cui versa l’Ufficio, denota anche una totale incuria da parte degli addetti ai lavori, che danneggia l’immagine di questo Comune”.In effetti, gli atti più che archiviati sono affastellati, sperando che non lo siano a caso, per cui è difficile anche metterci mano”.

Da parte sua, l’architetto Navarra, dopo aver sottolineato che si tratta non di una situazione strutturale, ma di semplice messa in ordine di suppellettili ed atti, ricorda che la nuova sede, ossia l’ex caserma dei vigili urbani, in via San Lorenzo, è già pronta per ospitare gli uffici, così come già deciso dalla precedente amministrazione. Vi sono gli allacci ai vari servizi e si attende solo la consegna dei lavori da parte della ditta esecutrice. Credo in un mese di risolvere questa vicenda”.

Il particolare, invece, più scabroso e solo sfiorato nella nota del sindaco riguarda la riscossione dei canoni idrici. Il comune di Aversa vanta un credito di disparati milioni di euro che una parte dei contribuenti aversani si guarda bene dal pagare. Si tratta, soprattutto, di mega condomini difficile anche da perseguire. Una situazione che si è incancrenita negli anni e nella quale nessuno preferisce metterci le mani, nonostante la necessità di fondi per far quadrare il bilancio.

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