Giunta, gli Autonomisti continuano a masticare amaro

di Antonio Arduino

 AVERSA. Giunta fatta, deleghe assegnate e la Federazione degli autonomisti continua a masticare amaro, non digerendo di essere rimasta fuori dalla giunta e fuori del governo della città malgrado abbia ottenuto 2220 voti pari al 7,34 per cento dei consensi conquistando due consiglieri, …

… uno in più del Nuovo Psi che con 2060 voti, pari al 6,81 per cento, ha ottenuto comunque una presenza in giunta, assegnando lo scanno di assessore al primo dei non eletti. Un dato segnalato da Imma Lama durante il consiglio comunale dell’11 giugno. Ma che cosa è accaduto subito dopo l’assise? Questo il racconto delle ore successive fatto da uno dei protagonisti della vicenda.

“I rappresentanti dell’FdA – esordisce l’esponente del movimento che, almeno per il momento, preferisce restare anonimo – hanno cercato contatti con le altre forze politiche di maggioranza ma sia il Pdl sia l’Udc sono sfuggiti al confronto. La richiesta di un interpartitico immediato avanzata dall’Fda per valutare il da farsi è rimasta lettera morta”.

“Sagliocco dal canto suo – continua l’autonomista – ha rilasciato dichiarazioni ‘distensive’ puntando sull’’intelligenza’ dei componenti dell’Fda, ma di fatto il primo grande strappo politico della sua amministrazione si è consumato alla luce del sole”. “Che i rapporti tra Armando Lama e Peppe Sagliocco non fossero idilliaci si era già evidenziato nel corso della campagna elettorale: il rifiuto di Lama – spiega l’esponente del gruppo – di far presenziare anche l’FdA alla chiusura della campagna elettorale di Sagliocco in piazza Municipio è forse pesato come un macigno nella decisione di Sagliocco di tenere fuori dall’esecutivo gli Autonomisti, almeno in questo primo scorcio di consiliatura”.

“Perché – aggiunge – c’è da giurare che il risultato delle politiche della prossima primavera metterà di nuovo tutto in discussione”. “Poi – sottolinea – le divisioni interne tra Paolo Santulli e Armando Lama hanno fatto il resto, servendo su un piatto d’argento a Sagliocco la soluzione, che il neo sindaco aveva evidentemente in animo da qualche giorno, di nominare assessore Ninì Migliaccio del Nuovo Psi”.

“In realtà – ricorda – gli incontri tra le parti sono proseguiti fino a tarda notte prima del consiglio comunale. E il sindaco avrebbe lasciato verso mezzanotte Nicola Golia e Adriano Pozzi con la promessa di nominare per l’FdA l’assessore indicato con il placet dei due consiglieri comunali”.

“E così di primo mattino una riunione in extremis tra Santulli, Pozzi e De Chiara individuava in Salvatore De Gaetano, consigliere comunale uscente, l’uomo giusto per rappresentare nell’esecutivo la giusta sintesi tra le varie parti in campo dell’FdA. Ma – racconta sottolineando di esserne stato testimone – sul Comune accadeva anche un’altra cosa. Nei minuti concitati precedenti il consiglio, si presentava al sindaco l’architetto Romualdo Guida a nome dell’FdA, invitando il primo cittadino a nominarlo assessore tecnico quale espressione degli Autonomisti”.

“Guida da sempre vicino alle posizioni di Armando Lama rispondeva ad un invito del suo “leader” di riferimento o – domanda l’esponente del movimento – era protagonista di un’azione autonoma? Sta di fatto che, quando a Sagliocco, qualche minuto dopo, Santulli e Pozzi prospettano, nella sua stanza, la soluzione De Gaetano, il primo cittadino risponde ‘grazie, già fatto’, la risposta manda su tutte le furie Santulli che di lì a qualche minuto in consiglio comunale affermerà che per fare politica non è necessario assolutamente partecipare all’esecutivo ma se se ne ha diritto, perché sancito dai gruppi di maggioranza in modo democratico, evidentemente la questione non può essere messa da parte”.

“Aggiungendo – conclude l’esponente degli autonomisti – che forse ci sono stati difetti di comunicazione, forse siamo anche noi colpevoli di quanto si è verificato. Ma le dialettiche interne dei gruppi politici finché ci sarà la democrazia ci devono essere, perché noi siamo contro i patronati, dove c’è un padrone che decide per tutti”. Fin qui il racconto dell’esponente dell’FdA che riportiamo per dovere-diritto di cronaca pronti a dare spazio a chi avesse da replicare.

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