Il parroco dà forfait: Griffo si toglie la fascia tricolore

di Redazione

 TRENTOLA DUCENTA. “Daremo corso ad una petizione popolare, con il coinvolgimento delle sezioni cittadine dei partiti politici, indirizzata alle autorità ecclesiastiche e di ordine pubblico, per gli opportuni provvedimenti consequenziali.

Questo se il parroco don Vincenzo Marino non muta il suo comportamento nei confronti dei fedeli/cittadini e delle istituzioni locali”. Queste alcune esternazioni dei fedeli trentolesi, che sabato, in segno di dissenso, non hanno partecipato al corteo per la deposizione della corona di alloro ai piedi del monumento ai Caduti di tutte le guerre. Alle ore 11 il corteo, preceduto dalle autorità, vessilli, labari delle associazioni combattentistiche e d’arma, dal gonfalone, dalla banda musicale, è partito da piazza Vittoria, per portarsi ai piedi del monumento. Successivamente, come da programma, alle 11.15 prosieguo cerimonia religiosa in chiesa per le prime comunioni. 10 minuti, quindi il tempo previsto, ed approvato in precedenza dal parroco.

Sul sagrato della chiesa, dove già c’era il sindaco Michele Griffo con fascia tricolore, si è presentato il viceparroco don Gaetano. Ai chiarimenti chiesti dal sindaco sul perché del’assenza del parroco, don Gaetano ha detto che era impegnato in chiesa per la successiva cerimonia delle prime comunioni. Immediata l’indignazione del primo cittadino: “Mi inchino davanti alla Chiesa e alle sue istituzioni, ma a nome della cittadinanza pretendo rispetto per la stessa”.

A quel punto, Griffo, irritato, ha passato la fascia tricolore all’assessore Marino, partecipando alla deposizione della corona da semplice cittadino. E ora in città non si parla d’altro, come delle posizioni unilaterali spesso messe in atto dal parroco ed il suo esordire d’impeto. Ultima la questione della casa famiglia “Capodarco”, che ha coinvolto anche il vescovo di Aversa Spinillo che, in un recente colloquio con il sindaco Griffo, si è detto sorpreso e dispiaciuto di non essere stato messo a conoscenza a 360 gradi dell’intera vicenda, cosa che avrebbe portato certamente a ragionevoli soluzioni.

di Franco Musto

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