Pietro Condorelli live al Museo Archeologico

di Redazione

Pietro CondorelliSANTA MARIA CV. “Cos’è il Jazz? Amico, se lo devi chiedere, non lo saprai mai”- parole di Louis Armstrong – il più noto jazzista di sempre.

Ecco la prima domanda da non fare, sabato 19 maggio, al Museo Archeologico di Santa Maria Capua Vetere alle 21, dagli spettatori che potranno “vivere il jazz” di Pietro Condorelli. Il musicista sarà chiamato a smentire il vecchio adagio “Nemo propheta in patria”, tornando a fare musica nella città che gli ha dato i natali. Nella serata, prevista nell’ambito dell’iniziativa nazionale “La Notte dei Musei Aperti”,verrà accompagnato in qualità di madrina da un’altra stella sammaritana, la nota scenografa e regista Anna Redi. Condorelli è una vera e propria autorità nel panorama jazzistico internazionale.

Nella sua carriera ha avuto la possibilità di collaborare con artisti quali Charles Tolliver, Jerry Bergonzi, Jimmi Wood e decine di importanti musicisti. Titolare della cattedra di jazz presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, il professor Condorelli già nell’89 ha partecipato con il suo gruppo, i “Sonora Art Quartet”, ad una tourneè negli Usa e di seguito, a Boston, ha registrato il suo primo cd “Sonora”.

Il sammaritano che nel 1997 ha vinto il referendum della critica “Top Jazz” come miglior nuovo talento, grazie ad una continua escalation di successi, è riuscito a conseguire il riconoscimento quale miglior chitarrista italiano nel corso dei Jazz Awards 2011. Per lui, che ha con la chitarra un rapporto simbiotico dall’età di 12 anni, lo strumento è una sorta di prolungamento del corpo. “Se non suono per due giorni ne sento la mancanza fisica”-ha dichiarato Condorelli- ma solo grazie all’esercizio costante, nei suoi spettacoli d’improvvisazione riesce a donare una parte di sé al pubblico.

L’evento del 19 servirà ulteriormente ad avvicinare la musica jazz al pubblico profano e, soprattutto, come sostieni il musicista il suo obiettivo sarà quello di comunicare con la platea, in quanto “al di là di formule e strutture che insegno ai miei studenti, il jazz è pura emozione”.

Sebbene il concerto sia stato oggetto di dispute di potere in città( ad ora è reso possibile grazie ai finanziamenti stanziati da privati e catalizzati dalla Proloco locale), l’evento è troppo prestigioso per prestarsi a strumentalizzazioni o personalismi politici. Una stella non appartiene a nessuno se non a coloro che riescono goderne della sua luce. Sabato toccherà a tutti i sammaritani farsi trasportare nel firmamento jazzistico grazie alle note della loro “stella” fatta in casa.

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