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ORTA DI ATELLA. Ad una settimana esatta dallultimo consiglio comunale, possiamo adoperarci per una serena analisi di quanto accaduto in quella sede e, soprattutto, ai piani superiori.
Continuando a perseverare nella mortificazione dellintelligenza altrui, mentre le autorità giudiziarie procedevano al sequestro di ulteriori circa cinquanta pratiche edilizie, il sindaco e lassessore allurbanistica dichiarano di voler autorizzare lennesima speculazione edilizia, urbanistica e commerciale, per non aumentare le tasse. Per alimentare le casse comunali, quindi, si preferisce dare il colpo di grazia al territorio sia sotto il profilo urbanistico ma, soprattutto, per quando riguarda laspetto commerciale, con tante piccole realtà che sarebbero costrette a chiudere. E chissà con quali conseguenze visto che quotidianamente si registrano gesti estremi di persone in grandi difficoltà! Daltronde, come bene evidenziavano anche i consiglieri di opposizione, è emersa dai banchi della maggioranza la chiara ed inequivocabile volontà di voler garantire i poteri forti della nostra comunità, la chiara intenzione di voler tutelare il singolo a discapito dellintera cittadinanza. Tanto (e speriamo che sia solo questo) solo per un amico in più, solo per avere un numero in più in consiglio comunale dove sussiste ed insiste una maggioranza istituzionale che non è più (se mai lo è stata) maggioranza in città. Un buon sindaco ed un buon amministratore dovrebbero prima valutare gli effetti collaterali di decisioni prese solo per tornaconto personale. Dovrebbero fare unattenta analisi delle drammatiche conseguenze che lampliamento del centro commerciale porterebbe inevitabilmente sullintero comparto commerciale di Orta (in particolare per ferramenta, fiorai, pittura e parati, vetrai, falegnameria e prodotti per la casa), con sicura chiusura di tante piccole realtà e, quindi, conseguente perdita di lavoro per i titolari. Si produrrà, evidentemente, disoccupazione in cambio di promesse (false) di occupazione. Come nelle vecchie convenzioni in cui si annunciavano assunzioni per trecento unità di cui il 50% di residenti ortesi. Avrebbero risolto il problema della disoccupazione…La cosa certa è che si favorisce il singolo cittadino (politico ed imprenditore con un mastodontico conflitto di interessi), decretando la scomparsa di decine e decine di microattività. Eppure noi di Sinistra Ecologia e Libertà abbiamo lanciato la nostra proposta, e cioè quella di obbligare alla chiusura domenicale e del giovedì pomeriggio le attività commerciali di dimensioni che vanno oltre i cento metri quadri, e di lasciare ai piccoli esercenti la possibilità di aprire sempre in modo che almeno in quei giorni i cittadini possono avvicinarsi ai piccoli commercianti che, fra laltro, sono anche cittadini ortesi! Un buon amministratore tutela gli interessi della collettività e non i propri o quelli del singolo! Siamo pronti, in ogni modo, a confrontarci con la cittadinanza e con tutte le forze politiche alternative a questo sistema di potere, per lelaborazione di un piano commerciale serio, che tenga nelle dovute giuste e legittime considerazioni le eccellenze artigianali e commerciali del territorio. Vincenzo Russo (Sel Orta di Atella)