Volantino Br a Il Giornale: “Colpiremo Confindustria e i politici”

di Mena Grimaldi

 MILANO. Continuano gli atti intimidatori recapitati tramite lettere anonime alle redazioni di alcuni quotidiani in varie città italiane.

L’ultima, in ordine di tempo, venerdì mattina, recapitata alla sede milanese de Il Giornale. Il volantino, con la stella a cinque punte e firmata Brigate Rosse, annuncia una rivoluzione proletaria. “Libereremo i compagni prigionieri nei lager di stato – si legge nel volantino delle Br -colpiremo i maggiori rappresentanti dei partiti di regime e i loro socie attaccheremo la Confindustria, il sistema bancario e i loroservi giornalisti”.

Per farlo ,le nuove Br, sono pronte anche ad colpire direttamente i politici perché“l’azzoppamento del manager Ansaldo a Genova ha riaperto i giochi.Grazie ad anni di dittatura mediatica nell’era berlusconiana il Paese è lentamente sprofondato in questa crisi senza che le masse meno accorte potessero rendersene accorte”, si legge nel volantino che accusa ilPdldi essere la nuova Democrazia cristiana. Da qui la minaccia a nuovi attacchi terroristici contro i politici:“È per loro giunto il momento di pagare per ciò che hanno fatto”.

“Colpirne uno, per educarne cento”, è il nuovo motto delle Br che nel volantino inviato a Il Giornale, attaccano lo Stato di essere dietro la bomba di Brindisi in quanto “ovvia provocazione dello stato fascista per placare la rabbia delle masse con la paura”. Le Br, inoltre, accusano la politica di aver riformato l’articolo 18 per colpire la classe operaia. Tra l’altro, proprio sul caso della bomba davanti all’istituto “Morvillo – Falcone” di Brindisi, nella giornata di giovedì, presso la sede dell’Ansa di Ancona, era arrivata una missiva con il logo della stella a cinque punte e con il nome di una presunta brigata intitolata a Gino Liverani, un personaggio minore della colonna delle Br marchigiane,dove si dissociavano dall’attentato.

“Non sono di certo gli studenti o i lavoratori i nostri obiettivi – si legge nella missiva – nonostante il subdolo quanto fallimentare tentativo di addossare responsabilità inesistenti su chi conduce la lotta contro il capitalismo e i poteri forti in occasione dell’attentato di Brindisi, i fedeli guardiani degli interessi dei padroni, i soliti pennivendoli, continuano nella loro opera di disinformazione.

Sono ben altri gli obiettivi dei combattenti”. Una seconda missiva, nella giornata di giovedì, era stata invece intercettata nel centro di smistamento delle Poste di Varano. Indirizzata al direttore di Banca Marche, la lettere conteneva un breve messaggio contro il capitalismo. In queste ore, gli investigatori stanno analizzando i testi di tutte le missive, il linguaggio e le modalità di spedizione per capire l’autenticità stessa delle missive.

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