Ufficiale: il governo albanese ha dato il via alla pesca al “Trofta”

di Redazione

Renzo BossiROMA. Renzo Bossi, alias Trota (trofta in albanese), delfino poco dotato della nobil casata della Lega padana, è diventato un caso internazionale.

I “carteggi” dei suoi brillanti studi accademici, come quelli di Pier Moscagiuro (il tuttofare di Rosi Mauro), sono arrivati alla procura della Repubblica di Tirana, ormai pronta ad avviare un’indagine sul “mercato dei certificati” che si è sviluppato negli Atenei privati albanesi.

Ventinove esami sostenuti in un solo anno, per il conseguimento del diploma di laurea triennale in “Gestione commerciale”, sembrano tanti anche per chi non ha ottenuto 10 (il massimo) all’esame di matematica applicata come ha fatto Renzo nel 2010. Il rampollo di casa Bossi, nello stesso periodo, oltre a conseguire uno scranno in seno al Consiglio della Regione Lombardia, è riuscito a completare un corso di studi triennale in un poco più di 12 mesi. Questo, almeno, è ciò che certifica l’attestato di diploma, rilasciato dalla prestigiosa “Universiteti Kristal” di Tirana; uno dei tanti atenei privati nati dal 2005 a seguito della riforma scolastica che ha determinato un maggior lassismo nei controlli da parte del ministero dell’Educazione.

La forte esposizione mediatica ha rafforzato la presa di posizione del corpo studentesco e del Partito Socialista albanese, i quali chiedono le dimissioni del ministro all’Educazione Tafaj, ritenuto responsabile del degrado universitario. Il caso più eclatante, ma non unico, è proprio quello “Trofta”, la cui laurea è stata definita “comprata”. Al di là della poco nota attitudine allo studio del Doktor Bossi, dimostrata dalla triplice bocciatura al diploma, l’immatricolazione alla Kristal è datata 2007-2008, mentre la data del diploma (non si sa ancora dove sia stato conseguito) risale al 2009. Universitario prima che diplomato.

A questo, bisogna aggiungere che molti degli esami superati da Renzo sono stati sostenuti in lingua locale. Sebbene già nel Belpaese, in particolar modo nell’uso di congiuntivi, pronomi e verbi, si sia dimostrato assai poliglotta, appare difficile vederlo interloquire di Econometria in perfetto albanese con il professor Skela di turno.

Tanto basta e avanza, secondo le autorità albanesi, per avviare una procedura di controlli sulle presunte entrate ed uscite alla frontiere diBossi jr ed accertarne la sua frequenza all’ateneo di Tirana.

Da Roma (Ladrona) si può comprendere che un vero genio italico, come tutti i grandi cervelli, sia dovuto emigrare per poter trovare soddisfazione, ma come farà l’Umbert a spiegare alle sue camicie verdi perché suo figlio abbia dato prova d’eccellenza proprio in Albania? E’ forse questa la svolta, nella millenaria storia padana, verso la riconciliazione con “quegli albanesi che infestano l’Adriatico e devono essere affondati con i loro barconi” (Roberto Calderoli)?.

Intanto, nelle umide mattinate, sulle rive del Po, padri e figli che vanno a pesca, già narrano la storia del Trota che, per diventare delfino, fece la fine del “tonno”.

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