Monti: “Spread alto, Italia a rischio contagio”

di Redazione

Mario Monti ROMA. Il premier Mario Monti si è detto “incoraggiato dalla Commissione Ue” per il giudizio di mercoledì delle raccomandazioni del Semestre europeo.

“Realizzo che siamo ancora lontani e che molto di più resta da fare – dice il premier – ma c’è soddisfazione per il riconoscimento di Olli Rehn che nel 2013 raggiungeremo un modesto surplus strutturale. Ieri l’Italia ha ricevuto una valutazione abbastanza positiva, non per gli squilibri macroeconomici che sono forti e che ci vorrà del tempo per rimediare, ma «per il consolidamento di bilancio e per le necessarie riforme strutturali”.

Borse in rialzo, spread oltre 460. Dopo i ribassi di ieri, le Borse europee viaggiano in territorio positivo. Sempre oltre i 460 punti base il differenziale Btp-Bund che ieri aveva chiuso a quota 467. “Lo spread – ha detto Monti nel suo intervento al Brussels Economic Forum – tornato sopra i 400 punti base, indica che l’Italia, nonostante riforme strutturali che costano politicamente e socialmente, è ancora minacciata da enormi possibilità di contagio. Questo contagio è dovuto a una debolezza complessiva del sistema più che al singolo paese”.

“E’ ormai ufficialmente riconosciuto – ha detto il premier – che lo sviluppo del mercato unico è uno se non il fattore chiave per ritrovare la crescita in Europa. Per l’Italia, come per altri Paesi dell’Eurozona, è vitale agire parallelamente per limitare il contagio della crisi e stimolare la crescita. L’Europa deve accelerare gli sforzi in questo senso, altrimenti potrebbe venire meno il sostegno pubblico al rigore e la Germania dovrebbe riflettere profondamente, ma anche rapidamente su questo aspetto”.

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“L’alto rapporto debito/pil italiano – ha affermato il premier – è il risultato, permettetemi di dirlo in termini autoflagellatori, dei peccati del passato”. Per Monti il livello del debito è una delle due ragioni dello spread molto alto: “L’altra è la mancanza di una traiettoria per la crescita”.

“Se dal consiglio Ue di fine giugno arriverà un pacchetto per la crescita credibile e sostenibile – sostiene Monti – anche i mercati si convinceranno che la crescita può ritornare e questo potrà riflettersi in un’attenuazione degli spread”. “In Europa si deve riconciliare il sociale e il mercato, altrimenti non raggiugeremo mai un pienamente convincente mercato unico. – ha detto Monti – Nella Ue esistono due gruppi di Paesi: uno con Regno Unito, Polonia, i nuovi Stati membri e gli scandinavi molto orientati al mercato e meno al sociale, e un altro con Germania, Francia e Italia più orientati al sociale”.

Monti non è d’accordo con chi vuole modificare il ruolo della Bce per la crescita e farla diventare più simile alla Fed. Secondo il presidente del consiglio, la Bce non deve avere la crescita nel suo mandato come la Fed, ma deve tenere conto della stabilità finanziaria e l’integrità dell’area euro. Ma il motivo per cui Monti è contrario ad una modifica del mandato è essenzialmente quello di non dare alibi ai governi. “Spingo – dice il premier – affinché la Ue punti di più sulla crescita ma non per una modifica del mandato della Bce perché noi governi la troveremmo più confortevole e ci asterremmo dal prendere misure per la crescita politicamente scomode”.

“L’ipotesi di una garanzia europea sui depositi bancari e di un intervento diretto del fondo salva-Stati per ricapitalizzare le banche è da prendere in considerazione”, ha concluso.

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