Giunta del Senato: “Sì all’arresto di De Gregorio”

di Redazione

Sergio De GregorioROMA. La giunta delle immunità del Senato ha deciso, con 11 sì contro 10 no, di accettare la richiesta dei pm sugli arresti domiciliari per Sergio De Gregorio (Pdl) coinvolto nell’inchiesta del faccendiere Valter Lavitola.

A favore Pd, Idv e Lega, contro hanno votato Pdl e Terzo Polo. Sì unanime, invece, alla perquisizione dei container. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, per “controllare” la commissione Difesa sottraendola al centrosinistra, Silvio Berlusconi nel 2006 “versò un milione di euro al senatore Sergio De Gregorio” e questi passò dall’Idv a Forza Italia. Ad affermarlo è stato Lavitola, ex direttore dell’Avanti, il 25 aprile scorso davanti ai pm di Napoli Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli ed Henry John Woodcock.

Il faccendiere ha parlato anche di quella che viene chiamata “Operazione libertà”, finalizzata a condurre nel Pdl il più ampio numero possibile di parlamentari del centrosinistra durante il secondo governo Prodi, in carica dal 2006, sostenuto da una maggioranza traballante che venne meno nel 2008. Ma oltre a questo, Lavitola riferisce anche di molto altro. A ideare il tutto fu Lavitola, come lui stesso ha raccontato ai pm di Napoli, assieme al senatore poi defunto Romano Comincioli. La trascrizione dell’interrogatorio, circa 140 pagine, è stata depositata dai pm al Riesame, dove venerdì sarà esaminata l’istanza di scarcerazione presentata dalla difesa del giornalista.

“Credo di avere avuto un ruolo importante in questa cosa – ha detto Lavitola – in primis perché il senatore Comincioli si convincesse lui che era possibile dimostrare che c’era una fascia di persone che non erano uomini di Prodi, che non erano uomini legati al centro sinistra e potessero passare al centro destra primo, e secondo quella situazione d’instabilità dove alla Camera aveva vinto Berlusconi, al Senato aveva perso Berlusconi ma per venticinquemila voti e De Gregorio ne aveva presi trentamila…”. Come rivela il Corriere, Lavitola chiama in causa anche “Clemente Mastella (che ha annunciato querela, ndr) e Lamberto Dini nelle trattative con il centrodestra” per la caduta del di Prodi.

Ma il giornalista, che dal 16 aprile scorso è detenuto nel carcere di Poggioreale, ha affrontato anche altri temi di interesse politico, come il passaggio dall’Idv al centrodestra del senatore Sergio De Gregorio (per il quale è stata avanzata una richiesta d’arresto al Senato). In cambio del passaggio, De Gregorio, secondo Lavitola, contrattò con Berlusconi l’incarico di presidente della commissione Difesa: “Era stata candidata dalla sinistra una senatrice, notoriamente pacifista, di cui non ricordo il nome, ed era uscito anche sui giornali che gran parte, diciamo così, delle Forze Armate erano contrarie a questa cosa… De Gregorio nel frattempo si era già messo in contatto con alcuni del gruppo di Forza Italia dell’epoca, e precisamente con il senatore Comincioli, Romano Comincioli, se non sbaglio, il quale era uno dei fedelissimi del presidente Berlusconi, e andò a negoziarsi la nomina a presidente della commissione Difesa… De Gregorio votò con il centro destra e fu eletto presidente alla Commissione Difesa”.

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