Caso Ruby: “A cena si mimavano rapporti orali con una statua”

di Mena Grimaldi

 MILANO. “Mi veniva da piangere. Le ragazze mimavano rapporti orali”. Sono le parole di Chiara Danese, una delle ragazze presenti ad una serata ad Arcore, testimone, nella mattinata di lunedì nelle aule del tribunale di Milano dove si tiene il processo Ruby a carico di Silvio Berlusconi.

La Danese, parte civile nel procedimento parallelo a carico di Lele Mora, Nicole Minetti e Emilio Fede, davanti ai giudici ha raccontato della serata trascorsa a villa San Martino. “C’erano una decina di ragazze e un paio di signore eleganti più adulte – ha raccontato la giovane – Durante la cena qualcuno suonava, poi Berlusconi cominciò a raccontare barzellette sconce per le quali le ragazze ridevano in modo forzato”.

Tra le ragazze erano presenti anche le gemelle De Vivo e Nicole Minetti. “Ad un certo punto – sottolinea la Danese in aula – Berlusconi fece arrivare una statuettaraffigurante un uomo, dall’altezza più o meno di una bottiglietta d’acqua da mezzo litro con unpene sproporzionato. Berlusconi invitò le ospiti a mimare rapporti orali con la statuetta e loro lo fecero…c’era chi scopriva il seno..poi le ragazze andavano da Berlusconi,si facevano toccare, lo toccavano,cantavano meno male che Silvio c’è”.

La testimone parla poi del dopo cena, il cosiddetto bunga bunga: “Nel locale che sembrava una discoteca, le ragazze ballavano in modo provocante e alcune si spogliavano. Ricordo che la Minetti rimase nuda. Alcune di loro venivano da me e Ambra, ci mettevano le mani addosso, ci spingevano ad imitarle. ”Io stavo zitta, non parlavo con nessuno. Mi veniva da piangere, ero fortemente in imbarazzo. Così Ambra si decide a chiedere a Fede di tornare a casa e facemmo ritorno a Milano. In auto Fede ci disse che avevamo superato la prova e che le altre erano tutte delle prostitute. Quella sera – continua la teste – Berlusconi mi presentò anche Roberta come sua fidanzata. L’avevo conosciuta già alla selezioni per Miss Italia”.

La Danese, rivolgendosi ai giudici, parla anche del fatto che da allora è stata additata come una escort e di quanto tutta questa storia le abbia procurato problemi. Tanto da decidere insieme all’amica di scrivere una memoria su tutta questa vicenda.

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