Camera: soldi ai partiti anche con condannati

di Gennaro Pacilio

 ROMA. I partiti e i movimenti politici potranno continuare a ricevere i rimborsi elettorali anche se tra i loro candidati e tra i loro eletti ci fossero dei condannati.

L’Aula della Camera, con 325 no, ha respinto l’emendamento a firma Di Pietro-Granata, che chiedeva di interrompere l’erogazione delle risorse pubbliche in presenza di candidati o eletti condannati anche con sentenze non definitive.

“E’ vergognoso – ha dichiarato il deputato di Futuro e Libertà, Fabio Granata – che sia stato bocciato l’emendamento attraverso il quale volevamo rendere obbligatorio il Codice Etico antimafia, prevedendo il blocco dell’erogazione del finanziamento pubblico a quei partiti che portano in Parlamento corrotti e mafiosi. Pd, Pdl e Udc hanno votato contro, la Lega si e’ astenuta: hanno gettato la maschera e perso il diritto definitivamente di parlare di questione morale”.

Il coordinatore nazionale dei finiani, Italo Bocchino, sul suo profilo Twitter, è ancora più netto: “I partiti che difendono politici condannati non meritano soldi pubblici. Basta difendere l’indifendibile”.

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