Attentato Brindisi, rilasciato l’antennista: ha un alibi

di Antonio Taglialatela

 BRINDISI. Era il sospettato numero uno dell’attentato di Brindisi, Claudio S., 48 anni, tecnico antennista del rione Sant’Elia, ma gli investigatori, dopo aver interrogato lui e il fratello, lo hanno rilasciato.

Avrebbe un alibi di ferro, con gli scontrini di acquisti fatti in un centro commerciale a Bari quella mattina di sabato insieme alla figlia. Dunque, si ricomincia. Al momento non ci sono arrestati, fermati o indagati per la strage che ha provocato la morte di Melissa Bassi e il ferimento di altre studentesse dell’istituto professionale “Morvillo-Falcone”.

L’antennista, nel rincorrersi di notizie sull’attentato, era stato ormai considerato il “killer”, anche perché ha una mano destra paralizzata fin dalla nascita, è claudicante, le stesse caratteristiche dell’uomo che appare nelle immagini di videosorveglianza del chioschetto vicino alla scuola, alle 7.45 di sabato mattina, quella dell’attentato in cui sono esplose tre bombole di gas. “Non sono io quella persona nel video”, ha detto in questura. Addirittura ha rischiato grosso quando alcuni malviventi, secondo quanto appreso, hanno tentato di raggiungerlo prima degli agenti.

In tarda serata è tornato a casa, insieme al fratello. Momenti di tensione al momento della sua uscita dalla questura in un’auto della polizia, con la gente inferocita che ha bloccato la vettura, dopo che su Facebook, ma anche su alcuni organi di informazione, veniva fatto il suo nome e data la notizia del suo arresto.

Intanto, a tre giorni dall’attentato proseguono centinaia di perquisizioni, interrogatori, sopralluoghi per individuare i responsabili.

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