Antonveneta, blitz della Finanza al Monte dei Paschi

di Redazione

Monte dei Paschi SIENA. Blitz della Guardia di Finanza, mercoledì mattina, a Rocca Salimbeni, sede di Banca Monte dei Paschi di Siena. prima dell’apertura degli uffici.

Le fiamme gialle indagano sull’acquisizione della banca Antonveneta nel 2008. Al centro dell’inchiesta le operazioni finanziarie con le quali sono stati reperite le risorse necessarie a portare a termine l’operazione. I reati ipotizzati sono “manipolazione del mercato” e “ostacolo alle funzioni delle autorità di vigilanza in relazione alle operazioni finanziarie di reperimento delle risorse necessarie alla acquisizione di Banca Antonveneta ed ai finanziamenti in essere a favore della Fondazione Monte dei Paschi”. Perquisizioni anche nelle abitazioni del presidente Gabriello Mancini, di Antonio Vigni, ex dg del Monte e dell’attuale direttore generale della Fondazione Mps Claudio Pieri e in sedi di società e abitazioni private di funzionari e dirigenti Mps a Siena, Roma, Firenze, Milano, Padova e Mantova. Due, almeno, gli indagati.

Altre perquisizioni nelle sedi del Comune e della Provincia di Siena. L’operazione è condotta dal nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza di Roma, coadiuvato dal comando provinciale di Siena, ed è seguita dal neopresidente di Banca Monte dei Paschi Alessandro Profumo e dall’ad Fabrizio Viola.

Il blitz ha avuto ripercussioni anche in Borsa: a piazza Affari il titolo è stato sospeso per eccesso di ribasso.

Già il mese scorso la questione fu discussione dall’assemblea della banca. Il presidente del collegio sindacale uscente, Tommaso Di Tanno, affrontò il tema, sollecitato da un’azionista: “Il valore patrimoniale della banca era di 2,3 miliardi e fu acquistata per 9 miliardi. Non entro nel merito se il prezzo di 9 miliardi era appropriato”. Di Tanno ricorda che la due diligence preventiva sulla banca veneta “non fu fatta”, tuttavia i dati “risultarono veritieri”.

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