Anarchici minacciano Monti: “Uno dei 7 rimasti”

di Antonio Taglialatela

Mario Monti e il logo del Nucleo OlgaCOSENZA. “Uno dei 7 rimasti”. Così viene definito il premier Mario Monti nella lettera di minacce firmata da “Nucleo Olga, Federazione anarchica informale Fronte rivoluzionario internazionale”, la stessa sigla che ha rivendicato l’attentato all’ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi.

La missiva della “Fai” è giunta, tramite posta ordinaria, riportante il timbro delle poste di Lamezia Terme e la data di spedizione del 14 maggio, alle redazioni dei quotidiani “Calabria Ora” e “Gazzetta del Sud”. Gli analisti stanno valutando l’attendibilità dei documenti. Nel mirino anche i vertici di Equitalia Sud. “Fai Calabria – si legge nella lettera del Nucleo Olga, così denominato in onore dell’anarchica greca Olga Ikonomidou, al carcere duro – avvisa che Equitalia Sud sarà oggetto di attenzione nella persona del suo presidente, becero uomo d’affari e servitore del potere economico”.

“Diciamo a Monti – continua la missiva – che lui è uno dei 7 rimasti e che il Popolo non ha nessun interesse a rimanere in Europa, a salvare le banche, a saldare i conti di uno Stato che ha sperperato per conto proprio, nessun interesse ad acquistare aerei a propulsione nucleare, ad avere Maserati blindate, nessun interesse a pareggiare un bilancio di chi dopo 60 mesi va in pensione milionaria, il Popolo ci ha dato mandato e sacrificheremo anche le nostre vite per la causa giusta”.

Gli anarchici proseguono: “La riscossione in Italia è divenuta una ruberia al popolo che sarà segnata con il marchio della vita, ma questa volta vi avvisiamo prima, una serie di provvedimenti contro il popolo sono stati la causa del fallimento sociale e ci ha ‘obbligati’ a militare sul campo di battaglia”.

Ogni altro suicidio per la crisi “è ritenuto un omicidio di Stato” e sarà “punito con il marchio della vita sino ad elevare il livello a ricordo della vita”, scrive il Fai Nucleo Olga. Nel testo si aggiunge che lo Stato potrebbe “modificare il Durc (Documento unico di regolarità contributiva, ndr) facendolo divenire strumento di compensazione tra Stato e Imprese che si vedono fallite proprio perché tale documento, il Durc, non è più regolare per forza di cose, potrebbe anche eliminare tale documento in blocco”.

Parole anche sul ministro dell’Interno: “La Signora, ministro Cancellieri, ha detto che se si attacca Equitalia è come attaccare lo Stato, quindi attaccheremo lo Stato anche attraverso Equitalia fin quando lo Stato non cambierà marcia a tutela il Popolo, gli Operai e le Imprese”. “Lunga vita alla cospirazione delle cellule di fuoco, lunga vita alla Fai/Fri, viva l’anarchia”, termina la lettera, consegnata ai carabinieri di Reggio Calabria che stanno indagando con il coordinamento del procuratore facente funzioni Ottavio Sferlazza.

LE MINACCE AI PM BOLOGNESI. Il Nucleo Olga è lo stesso che ha minacciato, dalle pagine di un blog anarchico, alcuni magistrati della procura di Bologna, posti sotto tutela dal prefetto. Le minacce si concentrano sugli avvisi di conclusione indagini a cinque membri delle cellule di fuoco greche per il pacco bomba destinato all’ex premier Silvio Berlusconi e intercettato all’aeroporto Marconi di Bologna il 2 novembre 2010, dove un cargo della Tnt fu costretto ad un atterraggio di emergenza. Tra i sette destinatari greci dei provvedimenti ci sono quattro anarchici, i cui nomi sono citati nella rivendicazione per l’attentato a Roberto Adinolfi. I sette – tutti detenuti nel loro paese – sono accusati a Bologna, sulle base dell’inchiesta delle autorità greche, di attentato con finalità terroristiche e detenzione di materiale esplodente, aggravata da finalità eversive. I nomi dei quattro, appunto, compaiono nella rivendicazione arrivata venerdì scorso al Corriere della Sera.

“Un giorno dopo la rivendicazione del Nucleo Olga della Fai/Fri – si legge nel comunicato di minacce diffuso e tradotto da un noto blog anarchico – siamo stati informati dai media che la procura di Bologna (…) il pm Cieri ha emesso mandati di arresto contro di noi per la trappola-pacco che e’ stata inviata a Berlusconi. E’ un tempo pericoloso per la mafia degli accusatori al giorno d’oggi (…) che potrebbero presto incontrare una fitta pioggia di proiettili, o una potente bomba nella macchina o un pacco bomba nelle mani… i mandati d’arresto in rappresaglia contro di noi sono un’altra orgogliosa prova che il Nucleo Olga Fai/Fri ha contrastato con una precisione eccezionale, causando il panico nel nemico”.

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