Estorsioni, arrestati Agostino Autiero e Cesario Pecovela

di Redazione

da sin. Agostino Autiero e Cesario PecovelaGRICIGNANO. Gli agenti della Dia di Napoli hanno arrestato, nell’ambito dell’operazione “Doma”, due affiliati al clan dei casalesi, in particolare al gruppo Russo della fazione Schiavone.

Si tratta di Agostino Autiero, 43 anni, e Cesario Pecovela, 41, entrambi di Gricignano (Caserta) eritenuti responsabili, in concorso, di estorsione aggravata dai metodi mafiosi in danno di un imprenditore edile locale.

Autiero, detto “’O Scusut”, è fratello del più noto Andrea Autiero, condannato alla pena dell’ergastolo nel processo Spartacus, storico capozona del Comune di Gricignano, dal quale, secondo gli investigatori, ha ricevuto in eredità il soprannome e la leadership criminale in quel territorio. Proprio a lui, infatti, i casalesi avrebbero fatto riferimento per controllare i lavori edili in corso a Gricignano e nei comuni limitrofi, come Orta di Atella e Succivo.

Le due nuovemisure cautelari scaturiscono dalla prosecuzione di una più ampia attività investigativa che aveva portato, nel giugno 2011, all’emissione di un decreto di fermo a carico di dieci persone affiliate al clan, tutte ritenute, a vario titolo, responsabili di estorsione aggravata dal metodo mafioso a danno di numerosi imprenditori e commercianti della zona atellana. In quella circostanza furono tratti in arresto elementi apicali del clan dei casalesi, tra cui Franco Russo, fratello di Giuseppe Russo, detto “Pepp ‘o Padrino”, capo dell’omonimo gruppo, già detenuto.

Nel corso dell’attività investigativa, supportata da intercettazioni telefoniche ed ambientali, erano state accertate una serie di estorsioni commesse con straordinaria violenza a danno di imprenditori del settore edilizio operanti nell’area atellana, ed in particolare ad Aversa, Gricignano, Cesa, Orta di Atella e Succivo, zonain continua espansione, nella quale diverse imprese stanno realizzando numerosi manufatti destinati ad opifici e civili abitazioni con investimenti di una certa rilevanza. Emergeva la particolare efferatezza dei componenti del sodalizio criminoso, i quali, nel porre in essere le minacce estorsive, non disdegnavano l’utilizzo delle armi al fine di dissuadere i taglieggiati.

Le ulteriori indagini effettuate in periodi successivi permettevano di acclarare la responsabilità, relativamente ad uno degli episodi estorsivi, anche di Agostino Autiero e Pecovela, quest’ultimo già colpito dal decreto di fermo e successivamente scarcerato dal Tribunale del Riesame.

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