Suap, Candia: “La colpa è solo dell’amministrazione comunale”

di Antonio Arduino

Franco CandiaAVERSA. “Se il Suap non parte la colpa è solo dell’Amministrazione comunale”. Comincia così la replica di Franco Candia, responsabile della sezione cittadina dell’Ascom-Confcommercio …

… che punta il dito contro le mancata osservanza degli impegni assunti dell’ente comunale nei confronti dei privati che partecipavano all’iniziativa nata per realizzare lo Sportello Unico per le Attività Produttive. “Sette anni fa – ricorda Candia – perché fosse possibile realizzare il Suap che, per legge nazionale, doveva vedere il privato lavorare a braccetto con il pubblico con l’Ascom-Confcommercio, la Confederazione Lavoratori Artigiani Italiani (Clai) e una società di software. la Pantalia. abbiamo creato un Associazione Temporanea d’Impresa per partecipare ad un bando comunale che richiedeva appunto ai privati di proporsi per la realizzazione del Suap”.

“Vincemmo il bando che – continua Candia – prevedeva che l’Ati arredasse e attrezzasse l’immobile che sarebbe stato costruito con fondi pubblici e mettesse la struttura in condizione di colloquiare in via telematica con i comuni ed enti che avessero aderito allo sportello unico”. “Fu proprio la partecipazione dell’Ati – sottolinea Candia – a rendere possibile la concessione ad Aversa del finanziamento previsto per creare la struttura che non sarebbe stata mai finanziata senza la presenza dei privati”.

Ora la struttura c’è ma non viene consegnata all’Ati che non si è mai rifiutata di far fronte all’impegno assunto vincendo il bando di concorso. “Proprio così. l’Ati – continua Candia – ha chiesto più volte di entrarne in possesso per fare la parte di sua competenza”. “Ma –aggiunge- ce ne è stata negata la possibilità, adducendo a scusante che non si trovava la convenzione stipulata fra Ati e Comune”.

“Un documento che in realtà non esiste, non essendo mai stato sottoscritta alcuna convenzione” afferma. “Da due anni ci dicono che la convenzione non si trova, ma –ribadisce- non c’è mai stata”. “Del resto – aggiunge – non ce ne sarebbe stata alcuna necessità. Perché avendo vinto il bando di partecipazione l’Ati avrebbe dovuto solo fare quanto di competenza, appena le fosse stata consegnata la struttura”.

Dunque, la struttura c’è e l’Associazione Temporanea d’Impresa sarebbe pronta. Mancherebbe solo la consegna dell’immobile ai privati e il Suap potrebbe partire. Ma c’è la questione della convenzione fantasma che bloccherebbe ogni cosa, impedendo all’Ati di fare quanto dovrebbe vanificando le attese di quanti speravano proprio nel Suap per ottenere la semplificazione dell’iter burocratico necessario a dare vita ad una attività imprenditoriale.

La conseguenza è che non solo lo Sportello Unico non parte, ma anche che l’edificio comincia a mostrare i segni del tempo trasformando in calcinacci 1 milione 898mila euro di finanziamento erogato ad Aversa dal Formez e gli 800mila euro usciti dalla tasche dei cittadini.

Inoltre, i comuni di Carinaro, Gricignano, Orta di Atella, Succivo, Cesa, Sant’Arpino, Casaluce e Teverola consorziatisi nel 2001 appositamente per dare vita allo Sportello Unico comprensoriale, potrebbero non avere più interesse a partecipare avendo, nell’attesa, realizzato dei sportelli comunali propri per le imprese. Questa la campana di Candia.

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